La tradizione ben radicata del canottaggio sul Lario è il tema principale di questo Cd + Libro edito con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Como e dell'Istituto Comense per il Dialetto e le Tradizioni.
Il libro allegato intitolato "Colpi di Remo", scritto dallo scrittore Gerardo Monizza, editore e scrittore che si occupa prevalentemente di temi storici e di cultura locale, è un'opera che, più di parlare del canottaggio stesso, assume i tratti di una dedica, quasi a cantare le gesta di chi compie la nobile arte del canottaggio.
Il Cd "Singul de punta" contiene i testi del libro, narrati in perfetto accento comasco da Vito Trombetta, e sono impregnati di una poesia tutta a sé, tipica dei luoghi e delle genti del Lario, una poesia che forse non tutti sono in grado di capire o addirittura percepire. Ciò che a prima vista sembra una cultura popolare come tutte le altre in Italia, nasconde in realtà peculiarità tipiche. Sicuramente è questo il messaggio che si punta a far comprendere.
Senza dubbio "Singul de Punta" è un'opera arricchita dalla collaborazione di Davide van De Sfroos, vero proprio bardo del Lago di Como. Senza il suo intervento, forse, il fascino di tutto questo non sarebbe lo stesso. Perché i testi narrati, per quanto poetici e tradizionali, senza gli interventi musicali di Davide van de Sfroos, risulterebbero eccessivamente lunghi e forse anche stancanti. La traccia più interessante di tutto il cd è sicuramente quella che da il nome al Cd, "Singul de punta", che prende il nome da un rematore di punta, ossia colui che accarezza l'acqua con un solo remo (paradossalmente qui "singolo", ossia unico membro di un equipaggio di canottaggio). È un brano veramente stupendo, con delle parole a dir poco fantastiche, a formare un testo molto suggestivo:
I canten i rémuj e l'unda una canzòn antiga / fadiga... fadiga... fadiga e impégn / e l'acqua che sbressiga sura'l légn / e dal timòn la vuus del tù alé... (Cantano i remi e l'onda una canzone antica / fatica... fatica... fatica e impegno / e l'acqua scivola sotto al legno / e dal timone la voce del tù alé...).
Gli altri due brani sono due classici del repertorio di Davide van de Sfroos riadattati: "Breva" e "Tivàn", dal disco omonimo del 1999, in un fantastico arrangiamento per piano e violino, che parla dei due venti che alitano sul Lario (la Breva da Sud e il Tivano dalla Valtellina); El Mustru, dall'album "E semm Partii..." del 2001, in versione leggermente più acustica, ma quasi uguale all'originale, che narra la storia velata di tristezza di un vecchio pescatore che crede di aver visto un mostro simile a quello di Loch Ness uscire dal Lago di Como. La bravura con la quale Davide riesce a descrivere, attraverso sottili metafore ed azzeccate similitudini, le situazioni più comuni della vita lacustre è straordinaria. Uno stile unico quello di Davide, che arriva diritto al cuore di chi ascolta e soprattutto di chi riesce as apprezzare i valori che in qualche modo comunica attraverso le sue canzoni.
"Singul de punta" è un'opera evocativa al massimo, anche se di fatto non imprescindibile, forse proprio perchè associata al progetto "Colpo di Remo". Ciononstante, le immagini sono di incredibile suggestività, anche grazie alla partecipazione del coro dei "Giovani Canottieri della Lario" di Como, che qua e la si fa sentire all'interno del disco: parole e musiche che sanno di acqua, terra, suono e forza, di fatica e sudore, di movimento, come i remi che disturbano la placida immobilità dello splendido Lago di Como.
Carico i commenti... con calma