Vi piacciono le provocazioni? Ma non le provocazioni intellettuali uscite dalla bocca dell'erudita della situazione, dette con tono, non quelle frasi che possono assumere date la situazioni diversi significati. Io sto parlando di quella provocazioni maleducate, petulanti, fastidiose che non smettono mai, perseveranti anche di settimane, mesi, anni. I Dayglo Abortion sono uno di quelli: crudi, spietati rompiballe! Quelli che le ragazze non avrebbero mai voluto nella stessa classe ai tempi della scuola media.

Formati nel Canada nei primi anni ottanta questa formazione, ha volutamente creato scompiglio in qualsiasi campo, collezionando denuncie in ogni parte del mondo e per qualsiasi motivo. Animalisti, perbenisti, femministe, politici, religiosi e normalissimi cittadini americani sono stati tutti schierati per un motivo: fermare questo gruppo al più presto possibile. Ma come si sa, se dici ad un  tignoso di smettere peggiori solo la situazione.

Dopo il primo disco dell'ottantuno "Out Of The Womb"  i Dayglo Abortion sfornano "Feed Us A Fetus" precisamente nel 1986. Già dalla copertina vediamo qualcosa di scorretto, il presidente degli U.S.A. Ronald Reagan (uno dei presidenti più bersagliati dell'epoca hardcore) e sua moglie Nancy, uno splendido quadretto presidenziale se non fosse per due particolari: "Feed U.S. A. Fetus America" ed invece di un classico rosbif sul piatto del presidente troviamo... meglio lasciar perdere gli occhi li portate anche voi. Questo è solo l'inizio, "l'antipasto" per riuscire a comprendere che razza di tipi sono questi Dayglo Abortions. Il peggio viene nei testi. Odio profondo verso la chiesa, contro l'America guerrafondaia, contro il Canada bigotto, contro la politica corrotta, contro tutto insomma toccando di tanto il limite della decenza.

Ecco appena la musica parte, gli specchi si rompono, le mura di casa incominciano a tremare, vuoi pogare con qualcuno e proprio allora passa tua nonna... meglio smetterla qui. Ci si crede a stento ma i Dayglo Abortion sono dei musicisti eccelsi, suonano un hardcore duro dalle venature thrasheggianti e questo è un bene, ma sentendo i loro assoli si riesce a percepire delle radici ben più lontane del punk, ma una vena puramente rock-blues, palesemente messa allo scoperto con la traccia "Stupid World",  un medley con "Whole Lotta Love" degli Zeppelin ci chiarisce molte cose; per non parlare dell'utilizzo sporadico di un organo hammond e del piano. Adesso etichettare il gruppo come thrashcore-blues mi sembra una vera e propria torta in faccia, i Dayglo Abortion fanno dell'hardcore ben suonato, arricchito sapientemente da sfumature provenienti da altri generi senza compromettere la loro credibilità. La voce di Acton è particolare: rauca e bastarda, intona le canzoni di poche strofe come lamentele da giardinetti pubblici, mettendoci però l'enfasi e la grinta giusta da restare ben mescolata con il muro sonoro scaturito dalle chitarre.

Ciò che può non andare nel disco forse è la sottile confusione che può restare in testa dopo ventidue canzoni di circa due minuti l'una che scorrono distorte una dietro l'altra, ma questo per alcuni non può che essere  un ottimo motivo per confermare l'acquisto. Tra le traccie di spicco troviamo "Stupid Songs", "My Girl", "Used To Be In Love" e la parodia anti-americana "Wake Up America".

Il disco è un ascolto obbligatorio per gli amanti del genere, gli estranei però, ne stiano alla larga.

Carico i commenti...  con calma