Il mare è nero e il mare ha fame.
Quando si perde la sfida col diavolo si hanno alti prezzi da pagare, e l'infinito attende.
Non esiste benvenuto nell'oblio, né porte o cancelli a sancire il tuo arrivo.
Gli uomini strisciano come serpi, si arrampicano e goffi, cadono giù dalla scogliera. La convinzione, che gli dei siano lassù ad aspettare il tuo volto oltre le rocce.
Gli dei non esistono, esiste il mare.
Il vuoto.
Nulla a questo mondo possiede la forza e il fascino del vuoto, rassegnato. L'amore e le passioni rendono la tua percezione di esso accettabile, fanno si che tu creda di sopraffare l'infinito.
Il mare è vasto, oltre la tua portata, ma mostra suoi limiti.
È nero, e ingoia tutti. È destinato all'oblio.
Mostro sacro che non conosce simili, rassegnato è il suo eterno sprofondare.
Queste note rappresentano una potenziale colonna sonora del suo lamento.
Il principe dell'oblio.
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