Siamo nel 1981.
E' passato un'anno dall'uscita del precedente capolavoro "Fresh Fruits For Rotting Vegetables" e molte cose sono cambiate in casa Kennedys.
Jello Biafra fonda la sua label (l'Alternative Tentacles) e si candida sindaco di S. Francisco con un programma che valica i limiti dell'assurdo. Il batterista Ted lascia il gruppo per dedicarsi alla sua carriera di architetto e viene rimpiazzato dal talentuoso D.H. Peligro. 
La scena Hardcore raggiunge ora il suo massimo splendore.

"In God We trust, Inc" è figlio di questo periodo particolare e si impone come degno successore dell'inarrivabile "Fresh Fruits...".
La prima cosa che balza all'occhio acoltando questo EP è lo stile: l'hardcore non è più "annacquato" da una robusta dose di punk rock come nel precedente lavoro ma diventa ora la colonna portante di ogni canzone.
Le liriche sono, come sempre, di livello elevatissimo e l'umorismo caustico di Biafra non fa prigionieri.

Menzione particolare per la copertina: splendida immagine creata da Winston Smith che raffigura un cristo inchiodato ad una croce di dollari.
Le danze si aprono con "Religious Vomit", un attacco a tutte le religioni destinato a diventare un classico del gruppo. "Moral Majority", "Hyperactive Child" e "Kepone Factory" sono tiratissime schegge Hardcore e "Dog Bite" mette in mostra le schizofreniche doti canore di Biafra.
L'antipatia del gruppo per le formazioni di estrema destra si concretizza in "Nazi Punks Fuck Off" dove li si accusa di aver contaminato anche la scena punk. La traccia successiva, "We've Got A Bigger Problem Now", è quella che considero il punto il punto più alto del disco e ci mostra i Kennedys intenti a suonare una versione jazz punk della celeberrima "California Uber Alles" (riadattata in occasione della salita al potere di Ronal Reagan).
Una spiazzante cover di "Rawhide" chiude degnamente questo ottimo disco.

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