"Non per soldi, ma per denaro"
Sapete qual è la cosa che mi fa più incazzare? Non è il grande gruppo che toppa un disco tentando di innovarsi secondo le proprie reali inclinazioni, ad esempio gli Opeth che almeno da "Ghost Reveries" lasciavano intendere che prima o poi sarebbe arrivato l'inaccessibile (e inascoltabile) tributo al puro prog rock, oppure i Morbid Angel che non avevano mai nascosto il loro amore per la techno già ai tempi del remix di "Covenant" e hanno pubblicato lo strafottente "Illud Divinum Insanus". Sono i gruppi storici in giro da oltre vent'anni che dopo aver inventato un genere, dopo aver sfornato almeno un capolavoro da tramandare ai posteri, si appiattiscono viscidamente all'ombra della major di turno stravolgendo il proprio stile e avvicinandolo ai nuovi trend del metal moderno.
In soldoni: i Death Angel, pionieri del thrash della Bay Area, autori di quel "The Ultra-Violence" che ogni thrasher deve conoscere a memoria, danno alle stampe nel 2010 il loro sesto album "Relentless Retribution", ben confezionato e luccicante di pubblicità sulle riviste del settore, in seno alla Nuclear Blast e cadono rovinosamente dal loro trono di principini del thrash. Il perchè è presto detto. C'è da dire preliminarmente che sono stati rimpiazzati sia bassista che batterista, e questo è sicuramente un rimpianto, perchè il nuovo drummer Will Carrol farà di tutto per rendersi ostile alle orecchie dei malcapitati ascoltatori, i quali sicuri di andare incontro ad una collezione di rasoiate di metal tagliente, si ritroveranno ben altro...
La partenza non è eccessivamente destabilizzante, si potrebbe pensare ad un pezzo sbagliato, ritmo medio con riffs tutto sommato anonimi ma sorretti da una batteria bella fantasiosa e uno screaming che fa ben sperare. Si rivelerà uno dei pezzi migliori. Ma l'agguato di questi traditori mezzi statunitensi e mezzi filippini è dietro l'angolo: a seguire un polpettone in cui i Machine Head più melodici (coordinate "The Blackening) incontrano i Trivium meno metalcore (per intenderci, "Shogun") e fanno partire un ritornello orrendo, in coda a tutto ciò gli ospiti Rodrigo y Gabriela ci piazzano qualche minuto di schitarrate acustiche sudamericane. Cosa c'entrano? Niente, li hanno messi lì in coda al brano altrimenti come pezzo a parte sarebbe stato sistematicamente saltato.
Ma qualcosa di buono c'è, una manciata di canzoni tiene botta, "Truce" è così come il titolo, breve, concreta, assoli pazzeschi, così come "This Hate" che si dimosrtra la migliore del disco, dal piglio hardcore che ricorda i vecchi Anthrax soprattutto nella voce, scapocciamento continuo per il Monarca recensore. Ascoltato distrattamente forse non vi sembrerà tutto questo orrore, però la questione è: non sono i Death Angel. I restanti pezzi si muovono tra abortiti mid tempos in cui addirittura c'è qualche breakdown ("Into The Arms Of Righteous Anger" anzi avrebbe bisogno di Cristo per resuscitare), il batterista che fa sempre lo stesso giochetto sui tom, sia in "Into The Arms..." che nelle due canzoni successivi, solo un po' più veloce, chitarre soliste per la maggior parte davvero ispirate (anche nella acustica "Volcanic") e impazienti, infine due pietre tombali sull'onore dei Death Angel. La prima, "Opponents At Sides", sembra un pezzo dei Bullet For My Valentine, c'è il tipico riff metalcore all'inizio, ti aspetti che parta lo scream nello stile di As I Lay Dying o Parkway Drive (tanto oramai la credibilità è solo un lontano ricordo) però ritorna il fantasma dei Machine Head attuali, voce pulita per tutti i sei minuti, senonchè più o meno dalla metà i musicisti sembrano addormentarsi e l'ascoltatore non può che fare altrettanto. Infine la track di chiusura ci dice che Will Carrol, che durante il resto del disco a parte poche eccezioni ci è sembrato batterista da cover band di paese causa scarsissima inventiva, non è esattamente uno sprovveduto e la sua parte è indemoniata e furiosa... Peccato che la parte ritmica delle chitarre sconfini nel cattivo gusto.
La speranza è che sia solo una momentanea sbandata, non vorrei ritrovarmi tra qualche anno con bimbiminkia che adottano come loro idoli i "nuovi" Death Angel.
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