Ecco il capolavoro in termini di raffinatezza e suoni ricercati di Ben Gibbard e soci.
Il disco si apre con un episodio austico, dove la voce suadente di Ben, accompagnata da una timida chitarra, ci permette di entrare nel suo mondo ovattato di suoni estremamente melodici e rilassanti. Questo disco infatti richiama molto le atmosfere ambient e chill-out, soprattutto nel primo brano Steadier Footing, ma anche in Movie Script Ending e in Styrofoam Plates. Però qui non si tratta di banale musica di sottofondo, ma è una colonna sonora, di qualsiasi cosa si voglia, di qualsiasi momento, sia per un ritorno in macchina da un lungo viaggio, sia per i momenti più romantici con il partner.
Non mancano tuttavia gli episodi più all'inglese, più rock'n roll, ma non garage; i ritmi si velocizzano in I was a Kaleidoscope e in Blacking out the friction, ma non si sfocia mai nel danzereccio, tutto rimane sempre pervaso da quella delicatezza e pulizia sonora impalpabile che contraddistingue questo gruppo. Si capisce il gusto ineccepibile per la melodia e per le proposte nuove, con tempi strani, suoni ricercati e diversi dal solito pop, che in questo caso è pure pervaso da una sottile linea elettronica, quasi impercepibile.
E’ una proposta minimale, ma allo stesso tempo ricchissima di varianti sonore che sconfinano in diversi campi musicali.
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