Mettiamo che uno sia triste, che sia anche di salute cagionevole, che la ragazza che gli piace non lo veda di striscio, che nessuno gli presti attenzione. Ecco, se la vita va così, c'è poco da fare, non si è certo tra i fortunati della società, in particolare quella americana. Ma prima o poi arriva qualcuno che prende coscienza di questa condizione, e fa un disco, a mio parere il disco più "sfigatamente" bello che io abbia mai sentito. Creep e i Nirvana ormai sono soluzioni facili, il punk ha perso la sua forza, Beck latita, gli anni '80 sono ancora in incubazione prima del loro ritorno. Così nasce Transatlanticism.

I Death Cab For Cutie, nell'ambiente si erano già fatti un nome con The Photo Album e la meravigliosa A Movie Script Ending, ma evidentemente non bastava. Diventare vere e proprie bandiere di quelli che nella società americana sono considerati gli Emoboy, quelli un po' sfigati, è missione assai ardua. Puoi dire loro di spaccare tutto, di combattere la società, oppure di chiuderti in te stesso e soffrire in silenzio. Puoi però anche dire loro, chissenefrega, tanto la tua vita la puoi vivere anche nell'illusione, e va bene così. Perché tu puoi immaginarti come la ragazza in realtà ti guardi, come il capitano di football sia un grassone di 40 anni che si ciba solo di Big Mac. Non è proprio così, ma dopo tutto a te va bene in questa maniera. Te ne andrai da quella squallida provincia, e diventerai un bravo ragazzo, ti farai rispettare. Ora goditi l'attimo, e non lasciartelo rovinare. L'amore è tuo, non è degli altri.
Ciò che potrebbe essere ma non è, ciò che solo tu vivi, e gli altri nemmeno immaginano.

Ecco cos'è questo disco, il tuo modo per fuggire dalla squallida vita di tutti i giorni. Ogni tanto riappare l'ombra della tristezza, ma c'è quel filo di speranza, di rinnovamento che non viene mai tagliato. Quell'attimo di luce che offusca tutto il resto.
Tra arpeggi mai così belli, campionamenti sottili e una voce soffice ti perdi, chiudi gli occhi e vivi la vita che vorresti. Quella fatta di sofferenze pedagogiche, e non fini a se stesse, quelle dove le tue storie infinite si concludono nel migliore dei modi, quella dove alla fine risorgi sempre. I suoni così curati e meravigliosi di questo album ti cullano, ti perdi tra ciò che resta dell'indie, perché questo disco indie non è, ma non è nemmeno tutto il resto.
Per molte persone Transatlanticism non significherà niente, sarà solo un ammasso di canzoni che non colpiscono, troppo mielose per giunta. Per te no, questo è l'album della tua vita forse, o quanto meno è l'album della vita che ti vuoi immaginare.
La tua piccola Via Crucis, c'è la lacrimuccia che scende, ma sempre con il sorriso. I Death Cab For Cutie li porterai sempre con te, e li riascolterai quando le cose andranno finalmente bene, perché tu lo sapevi: avevano ragione loro.

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