Non mi è mai piaciuto andare al mare. E sono sempre stato uno che odia il campeggio.
Per cui figuratevi quanto dovevo essere innamorato quando, avevo appena vent'anni, dissi di sì a quella ragazzina coi capelli rossi. Lei voleva fare una settimana di campeggio al mare e io le avevo detto che andava bene, le avevo persino promesso che i miei mi avrebbero lasciato la macchina. Dovevo proprio essere innamorato. All'epoca ero in fissa con You're a Woman, I'm a Machine dei Death from Above 1979 e tutto mi sembrava più bello, più puro, più fiducioso. Va bene, non è che fossi innamorato. Anzi: quella lì guardava solo Law & Order, parlava solo di banalità del tipo "hanno detto che in maturità ci mettono un commissario esterno dello scientifico ooh aiuto", quando scriveva era di un ipotattico tanto abominevole quanto inconsapevole. Peggio di tutto: non sopportava le battute sui morti e aveva altre due mezze storie, perlopiù con uno zarro generico e un metallaro bipolare. Per cui immaginate che sederino doveva avere per imprimersi così facilmente nella mia mente di ventenne e penetrare così violentemente i miei pensieri post-adolescenziali più lussuriosi.
Qualche giorno dopo lei mi disse che non era più il caso di vederci. Il perché non l'ho mai capito, ma accettai la sua decisione. Non capii mai il perché per il semplice motivo che nemmeno negli sms si capiva un cazzo di quello che scriveva. Giuro. Comunque capii benissimo che non c'era un motivo, lei si era stufata di me e basta. Me ne feci subito una ragione e due settimane dopo ci stavo già provando con una morettina stupidina che avevo conosciuto in primavera. Passai le altre due settimane successive a schivare la lingua della sua amica cessa.
Anche per i dieci anni di silenzio tra You're a Woman, I'm a Machine (2004) e The Physical World (2014) non ci deve essere stato un vero motivo. Che poi The Physical World non era bello come il predecessore: era carino, ma senza quell'inventiva, senza quel casino che avevano reso glorioso l'ellepì d'esordio dei DfA1979 (e maestoso l'EP Heads Up). Per fortuna nel frattempo avevo trovato una fidanzata seria che mi consolava, e mi consola tuttora, ogni volta che incappo in uscite discografiche poco convincenti. In questi giorni è uscito Outrage! Is Now, terzo disco dei Death from Above. È un bel disco, l'accoppiata basso e batteria fa casino come si deve, il nostro duo tira fuori qualche bella canzone senza auto-citarsi troppo, la voglia di rimettere su il disco c'è. Statues e Holy Books pestano un sacco, Moonlight sono i Muse se i Muse fossero belli e non osceni, Freeze Me ha persino il pianoforte inutile all'inizio (ma che carini), Never Swim Alone ha una linea che mi ricorda l'underworld theme di Super Mario Bros. Certo, non è You're a Woman, I'm a Machine: quei momenti non torneranno mai. Come non tornerà mai la mia amica dal sederino di pesca. Ma la saggezza dell'età mi ha insegnato che lei non l'amavo mica, i Death from Above invece li amo davvero e li amo tuttora.
Una cosa che non ho mai capito però è questa: lo zarro e il metallaro bipolare erano molto più belli e ricchi di me, come mai allora si teneva nel suo parco-uccelli uno sfigato come me? Una parte di me ama pensare che la verità risieda nel titolo del primo album dei Death from Above. Ma più probabilmente era perché ero l'unico dei suoi boyfriends che riusciva contemporaneamente a utilizzare i congiuntivi e a non presentarsi agli appuntamenti ascoltando i Wolves in the Throne Room.
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