Mantova. La band fiorentina capitanata da Steve Sylvester, insieme al produttore Neil Kernon (già in precedenza alle prese con mostri sacri quali Judas Priest e Nevermore) si chiudono in studio per sfornare l'ennesimo lavoro.
"Panic" è il risultato di un anno di fatica, ma ne esce fuori il disco definitivo della Band.
La cosa che colpisce subito i fan di vecchio stampo è che, unito alle sonorità degli inizi, si sono aggiunti particolari musicali più originali ed estremi. I Death Steve Sylvester danno libero sfogo alla loro fantasia, creando alle volte atmosfere gotiche, cosa che gli riesce bene fin dalla notte dei tempi.
Con l'inizio della nuova era anche i Nostri giocano con l'elettronica, ma, a differenza di altri gruppi, non ne diventano schiavi.
"Paraphenalia" apre il nostrano cd: non è altro che una recitazione del mitico regista Alejandro Jodorowsky. Bellissima "Let the Sabbath Begin!!" forse una delle hit più riuscite del Vampiro, con cori fatti apposta per essere accompagnati dai fun durante qualche concerto.
Arriva dopo "Hi tech-Jesus" primo singolo di Panic e canzone dedita ad un heavy metal più "elettronico".
Canzone con un intro che sa di orientale è "Lady of Babylon" (per l'appunto). Questo pezzo fa capire alla perfezione come le tastiere di Oleg Smirnoff si sposino alla perfezione con il sound dei Death SS, sempre molto originale.
"The Equinox of the God" viene aperta dal suono del basso per poi sfociare in un atmosfera esotica con ritornello abbastanza insolito. "Ishtar" può definirsi un pezzo che si avvicina all'industrial metal alla Rammstein, colpisce molto per la somiglianza a qualche canzone dei tedeschi, o forse è meglio dire che qualche canzone dei Ramm assomigli a "Ishtar".
Pezzi davvero belli sono "The Cannibal Queen" e la cover degli Agony Bag "Rabies Is A Killer" col ritornello che si estende in pratica per tutta la canzone. Song di totale approccio electro-metal è "Hermaprodyte", che precede un altro outro recitato dal regista Jodorowsy, "Auto Sacramental".
Chiude l'album la titletrack "Panic" che parte con sonorità alla Black Widow. Pezzo potentissimo che si avvicina molto a "Let the Sabbath Begin!!".
E così si chiude il cerchio magico di Steve, ne esce fuori uno dei cd horror metal più belli del nostro paese e non. Quest'album potrebbe storcere il naso ai fan di vecchia data per gli inserti elettronici, ma si sa, si deve essere all'avanguardia. Anche a me all'inizio non è piaciuto ma, ascoltandolo più volte, non farete peso di questa novità.
Poi dicono che in Italia il metal non è suonato bene, ma se ascoltano solo i Lacuna Coil!
Ma per piacere...
Carico i commenti... con calma