[Premessa: so che questo disco era già stato recensito qui su Debaser (e recensito molto bene tra l'altro!) ma spero non vi dispiaccia troppo se do anche una mia opinione sul mio disco preferito che è proprio questo "Symbolic".]
Capitanati dal sommo Chuck Schuldiner, i Death (quindi Schuldiner) nel 1995 compongono questo immenso capolavoro che corrisponde al nome di "Symbolic".
La formazione è leggermente inferiore rispetto al precedente "Individual Thought Patterns", ma anche su questo cd il buon Chuck ha potuto servirsi di un ottima line-up: Kelly Conlon al basso, Bobby Koelble alla seconda chitarra e il mitico Gene "The Atomic Clock" Hoglan dietro le pelli.
Già guardando la copertina, che non ci delizia con cadaveri sgorganti sangue (vedi Cannibal Corpse e primi Death), si capiscono molte cose: siamo davanti a un disco ragionato, complesso, filosofico, simbolico.
Dalla fantastica title-track "Symbolic", ottimo punto di incontro tra la violenza che ancora traspare in dischi come "Human" e la infinita tecnica del successivo "The Sound Of Perseverance", alla conclusiva "Perennial Quest", il cui finale non può che essere definito sognante, i capolavori si sprecano: oltre alle due citate troviamo altri grandi classici che i Death hanno continuato a suonare fino alla fine della loro carriera: "Zero Tolerance", introdotta dal maestro Hoglan e che vanta uno dei migliori assoli di chitarra della storia dei Death, oltre che a un testo semplicemente stupendo; "Empty Words", altro capolavoro eseguito nel "Live In L.A." nella quale Chuck ci parla di quanto le parole possano essere vuote (come ebbe a dire lo stesso Schuldiner in un'intervista: "E' facile vedere che "Symbolic" contiene canzoni molto personali, ad esempio "Empty Words": ogni giorno potresti dire cose a persone che più tardi appaiono vuote. E' facile promettere montagne d'oro, però è difficile mantenere queste promesse. Bisognerebbe dire parole con un significato e non solo frasi vuote dette tanto per dire. Tu dovresti pensare a cosa vorresti dire e devi essere sicuro di dire cosa intendi.") e le violente "Misantrope" e "1000 Eyes", che personalmente ritengo una delle canzoni più riuscite del gruppo.
Le canzoni rimanenti si mantengono su livelli altissimi ("Sacred Serenity" e "Without Judgement" con una parte centrale davvero superlativa).
A mio parere però è con la settima traccia che si raggiunge l'apice, la perfezione musicale, l'apoteosi di ciò che Chuck ci ha donato con la sua Arte: "Crystal Mountain" è tutto questo...le mie parole nel descrivere questo capolavoro non potranno che risultare non adatte e vuote perciò riporto un frammento di una sua intervista (presa dal sito "Empty Words") nel quale Chuck ci spiega il significato di queste "Montagne di Cristallo": "-Cosa sono le 'Montagne di Cristallo'"?
-Sono un sinonimo per indicare i miei vicini più critici, sui quali è incentrata tutta la canzone. Essi credono di vivere una vita perfetta in una Montagna di Cristallo. Sfortunatamente, io vivo alla porta accanto di questi fanatici religiosi, che di certo non vivono spiritualmente in queste montagne appena descritte. Mi dispiace ma resto indifferente a queste persone. Anche loro pagano le tasse e non dovrebbero essere disturbati guardando i capelli lunghi. Sebbene questo non sia religioso i miei vicini si sono saziati odiandomi e giudicandomi. In questa canzone c'è una croce che diventa una spada, simbolo del loro abuso della religione. Io non ho nulla contro la religione in generale, ma la religione potrebbe indirizzare contro gli altri. In "Crystal Mountain" ho espresso il mio odio e la mia rabbia verso queste persone".
Con questo cd, il penultimo della sua superlativa carriera, Chuck Schuldiner ci ha regalato un lavoro di immensa portata, un'evoluzione del tipico Death-sound che culminerà in "The Sound Of Perseverance"... grazie, Chuck Schuldiner!
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