"Phantom" è un album di Deca del 1998, l'ho ascoltato decine di volte e vorrei sottoporlo all'attenzione di coloro che conoscono i lavori dell'artista di questi ultimi anni ma non le sue precedenti produzioni e il riascolto a chi già lo conosce, perchè "Phantom" ha senz'altro un posto importante e preminente nella discografia di questo "alchimista del suono", come il musicista è stato più volte definito dalla stampa specializzata.
Innanzitutto lo definirei una composizione, una narrazione in musica che non è compiuta, non finisce con questo album, difatti il tema extraterrestre, della presenza aliena è il leit-motiv che percorre un po' tutta l'opera di Deca, non solo come tema narrativo o concettuale ma anche come ricorrenza di suoni, ad esempio, ascoltando il primo brano dell'album "Aracnis Radiarum, Pandinus Imperator" si può notare la similarità degli accordi con il brano "Extraterrestrial (Part IV)" in "Phantom". Questa ricorrenza non solo dei temi ma anche dei suoni potrebbe significare il fatto che questa musica esiste nella mente dell'artista, è l'espressione in musica, suono, della narrazione, l'intuizione di una presenza nella nostra realtà o nella nostra storia di "forme" invisibili per noi, perché semplicemente separate dal nostro mondo in una diversa dimensione temporo-spaziale, ma che qualcuno è capace di "vedere" o percepire, magari quando si è immersi nella dimensioni onirica.
Non è lontano l'accostamento fra i "Phantoms" e le figure aliene, entrambi sono presenze intangibili e distanti da noi, vivono entrambe in altre dimensioni, altri tempi, entrambi sembrano incombere minacciosi su di noi, e infestano i nostri pensieri, i nostri sogni o i nostri ricordi. Difatti l'ascolto del brano "Extraterrestrial (Part III)", gli accordi di pianoforte hanno un forte potere evocativo (come del resto tutta la musica di Deca), effettivamente ascoltando la musica ad occhi chiusi, si può immaginare di trovarsi in una stanza dalle ampie finestre, le tende gonfiate dal vento, che annunciano l'arrivo di "qualcuno", un fantasma, venuto dall'altrove, venuto per ossessionarci o perché vuole essere ricordato, perché i fantasmi non sono solo le anime delle creature morte, ma anche l'immagine di una persona assente che vive nei nostri ricordi e "infesta" la nostra esistenza, un po' come l'immagine di un extraterrestre venuto dallo spazio, quello che osserviamo è solo l'ologramma, un riflesso della sua effettiva presenza avvenuta magari anni luce fa, ma che non è più qui fra noi.
Queste "presenze" sono inquietanti, fanno gelare il sangue nelle vene, ma non sono necessariamente cattive o maligne, semplicemente esistono e a qualcuno chiedono di esistere e di essere rappresentate, in questo Deca è riuscito a dare suono e "visibilità" a esseri di altri mondi e dimensioni, nel tempo la narrazione si arricchisce di particolari che vengono descritti via via nelle opere che seguono, come un filo narrativo, ogni album è un capitolo, esempi meglio riusciti ne sono opere come Simbionte e Aracnis Radiarum. Di "Phantom" da consigliare è l'ascolto di tutto l'album, ma in particolare "Extraterrestrial" tutta, poi "Vision of Faith", "Dreams and Tears", e "Phantoms" merita un attenzione particolare perché condensa in nuce tutta la composizione, un piccolo capolavoro.
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