"Carnival Is Forever" è il sesto album in studio della band death metal polacca Decapitated. Bè devo dire che all'inizio non sapevo nemmeno che questa band esistesse, diciamo che l'ho incontrata per caso su Intenet, e allora ho voluto ascoltare quest'ultima fatica della band.
Il 2011 è stato un anno in cui sono usciti molti album metal come: "Illud Divinum Insanus" dei Morbid Angel, "Kairos" dei Sepultura, "Unto the Locust" dei Machine Head, "Macabre Eternal" degli Autopsy e tanti altri (sfortunatamente non è stato un secondo 1986)... e poi nel luglio dell'anno scorso è uscito questo "Carnival Is Forever" dei Decapitated.
Da quel che ho capito questa band si è formata alla fine degli anni '90 dai fratelli Kieltyka, e hanno pubblicato ben cinque album e nel 2007 si è sciolta a causa di un drammatico evento, ovvero il batterista Vitek è morto in un incidente stradale che sarebbe il fratello del chitarrista Vogg. E così il leader Vogg dopo due anni dall'accaduto, nel 2009 vuole ri-formare la band e arruola come batterista Kerim Lechner che ha delle ottime capacità dietro le pelli ed è veloce, preciso e tecnico, in poche parole è il classico batterista death metal. Come cantante troviamo il "Rasta" Rafal Piotrowski un bestione grande e grosso che si alterna con urli scream ruggiti growl, nei live ci sa fare sul serio. Ed infine come bassista troviamo Filip Halucha.
Parliamo delle otto canzoni presenti in quest'album, tutte sono sostenute dalla velocità del batterista Lechner e dai brutali riffs di Vogg e anche dalla voce di Piotrowski che si alterna tra urli scream e ruggiti growl. Il lato negativo delle canzoni è che alcune sono ripetitive e monotone e talvolta sono troppo forzate, prendiamo ad esempio la title-track che dura quasi nove minuti ed è di una noia spaventosa e il riff iniziale si ripete fino alla fine della canzone. Un'altra canzone mediocre è "A View from a Hole" che inizia lentamente e poi si scatena in numerosi riffacci grezzi ma purtoppo sono monotoni e insipidi. Tralasciando queste due canzoni negative, si possono trovare l'opener "The Knife" che è un bel pugno allo stomaco che finisce con un assolo spettacolare. Poi ci sono "United", "Homo Sum" (che ci hanno diretto pure un video), "404" e "Pest" che sono dei pezzi più che discreti anche se sono un po' ripetitivi ma si fanno ascoltare piacevolmente. L'album si conclude con la strumentale "Silence" dedicata alla morte del fratello Viket, e qui mi sono posto una domanda: "Ma perché dopo sette canzoni di casino totale (in senso positivo), ci hanno aggiunto un pezzo strumentale con le chitarre acustiche?", comunque è un buon pezzo.
Tutto sommato "Carnival Is Forever" è un album sufficiente, che lo consiglio principalmente ai fan dei Decapitated e se siete in cerca di un buon death metal grezzo e violento vi consiglio di ascoltarvi qualcos'altro.
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