Decibel - Punk! (1978)
Televisione, radio, giornali e riviste vi siete coalizzati per distruggere le menti, per farci diventare delle vostre conquiste, che vogliono benessere e vivon negli stenti. Ciò che dice la TV per tutti ormai è legge. Eccolo il prodotto; non te ne dovrai pentire.
Ebbene sì, è triste e vedere un cheap-issimo Ruggeri-D'Eusanio conduttore di Tv trash come "il Bivio": sapete quei programmini standard fatti da società parallele di S-format-i, precotti e olezzanti di fresco come un cheesburger macdonalds in offerta. Cosa non si fà per i soldi eh Ruggé...Eppure io a quest'album non posso dire niente... Ammetto che a corto di liquidi ho seguito quanto i ns.Decibel proponevano-voglio più soldi tra queste mie dita... il padellone a 33 me lo sono rivenduto ad un psico-collezionista facendoci un botto di soldi, una cifra assurda- 1 milione di vecchie sante LIRE!!!, W il rockcollezionismo, col cazzo fai st'exploit cogli altri generi, eheheh il dio del rock paga sempre il sabato- Gruzzoletto che io in perfetto stile spaghetti-punk mi sono sparato al volo in una vacanza goduriosa post-diploma, dove... a New York, t'ho vista in un film? No, caro Enrico, il dollaro era troppo su, ma alle Canarie sono stato benissimo lo stesso, con una tettona con due bigbabol equatoriali grandi così.
Io per i Decibel ho avuto sempre una grande stima, dalla prima volta che li vidi in Tv con Indigestione disko e Contessa, riuscii ad accattarmi pure quest'album, che, devo dire è proprio tosto... Dio, come in quella santa copertina di Punk avrei voluto darglielo un cazzottone col maglio in faccia ai resti dei Beatles, a Bob Dylan, ai Rolling Stones, ai peaceandlove, ai gringos, ai nazi, ai rossi, e regalare un vibrator a tutte le lesbo-femministe stronze che imperversavano, insomma un sano e anarchico sono contro che a quell'età è fisiologico come una malattia esantematica, ti viene e basta. O sul serio o per goliardia dalla lista nera di Punk non si salva nisciuno: "Figli di..." la mmmy ggeneration X dei punk nostrani, abbasso-fuori dal coro-per il papa viaggiomane, Woityla-Paparock-col testo censurato, e un riff di chitarra che sembra un prodromo di "Personal jesus" dei Depeche; l'anti-acida "LSD Flash" storia di una zoccoletta pusher che dà sòle ed è storia verosimile perché mi è capitata con una troietta universitaria che si fotteva grammi di di maria fino a che non la sputtanai quella volta che mi presentai con il bilancino (Puttana questo si chiama flash ..peggio di così Lsd! uno spasso).
Poi Il leader finiweltron-chic, sì, sì quello lì, che già a ragazzi ti parlava in politichese, che faceva il finto amico, lo pseudo-fricchettone con la borsa di tolfa, e che in realtà alla tua festa non poteva venire mai, i compiti non li faceva mai, perchè per lui c'era pronto il 6 politico del prof compiacente, a te invece il culo si stringeva al consiglio di fine anno... Al telefono o a casa poi non ti rispondeva mai, perché c'era il maggiordomo... era pieno fracico di soldi che già allora comandava nei collettivi studenteschi e oggi ti governa con la bavetta e la pappagorgia, cogli occhialetti intellettuali e produce film che nessuno vede, spiana la carriera ai figli, governerà con i suoi clooni per altri mille anni... con i soldi tuoi - ve lo ricordate era lui che ordiva il momento giusto: drinnnn, suono della campanella-oggi si saltano due ore di lezione, niente merenda, c'è l'assemblea, o il collettivo di classe, con i prontuari della risoluzione dei problemi della fame del mondo. "Col dito... col dito" è un altro poemetto rinascimentale contro l'enorme massa di invertite venute fuori con una devianza del femminismo non per rivendicare diritti ma proprio per prendere il potere...con tutti i mezzi, a forza di pompe e festini; dove poi trovi la saffista, o una capa-clitorista, se al lavoro vuoi star sicuro, cammina raso culo al muro. Stupenda e profetica "Superstar", che ironizza amaramente sui fan delle strapagate rockstar in cui l'idolatria mista ad invidia culmina in un macabro desiderio di sostituirsi ad esse: due anni dopo ammazzeranno Lennon.
Chiude l'album "Il lavaggio del cervello", dove si anticipa la falsa teurgia dei media, che nelle mani dei mercanti d'uomini diventano solo i faustiani creatori di tante arance meccaniche numerate e planetarie-berlusconismo docet-. Alla production un ex Trip -gruppo prog! - Joe Vescovi..
L'album tira, belle chitarre, con tanto di fantasmi glam e ombre new wave: insomma è un capolavoro di spaghetti rock... e non solo. Da spaccare in testa a molti rockers nostrani, vicini e lontani.
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