Milionesimo album live dei Deep Purple. La domanda sorge spontanea: ha senso parlarne? Dipende dai punti di vista. A chi non li adora probabilmente non dirà niente, d'altronde è solo un altro disco dove poter ascoltare "Smoke On The Water". Per chi come me invece prova un affetto smisurato per questa band, questo disco non potrà che essere fondamentale. Innanzitutto è il primo disco live ufficiale dell'ultima formazione (Gillan-Morse-Glover-Paice-Airey) e dovrebbe già bastare. In oltre, cosa che apprezzeranno non poco i fan, compaiono le versioni live del loro ultimo splendido disco "Rapture Of The Deep" e l'inedita "Things I Never Said", brano veramente bellissimo. Poi bisogna dire che i Deep Purple dal vivo sono sempre la miglior band di questi tempi: grande presenza sul palco, brani intramontabili, tecnica impeccabile ed esecuzioni ancora più perfette. Ormai hanno preso un certo andazzo: fanno dischi per poter partire in interminabili tour da un capo all'altro del pianeta.

Uno dei frutti di tale pensiero è senza dubbio questo live, registrato durante il rinomato Montreux Jazz Festival dell'anno passato, evento musicale di cui i Deep Purple sono da sempre ospiti fissi (il testo di "Smoke On The Water" ne è la dimostrazione). Per cominciare, due paroline su Don Airey al quale spetta il gravoso compito di sostituire il leggendario Jon Lord alle tastiere. Airey è sicuramente uno dei più grandi tastieristi di sempre, ha lavorato con i migliori (Black Sabbath, Rainbow, Colosseum II, Gary Moore, Ozzy Osbourne, Jethro Tull e perfino con Andrew Lloyd Webber [come non ricordare "Variations"]) ed ora con i Purple riscontra enormi successi senza far rimpiangere troppo il sempre grandissimo Jon Lord. Dal punto di vista affettivo le cose cambiano, un conto è vedere Lord in azione, un altro è vedere Airey che ha meno presenza e sembra ancora non integrarsi perfettamente nel gruppo. Lo dimostra il fatto che gli assolo incrociati tra tastiera e chitarra a cui ci avevano abituati da sempre Lord e Morse (e prima di lui ovviamente Blackmore) sono meno "funambolici", quasi freddi, essenzialmente più corti.

La scaletta non risparmia i classicissimi andando da "Strange Kind Of Woman" a "Lazy" passando per un'intensa versione di  "When A Blind Man Cries" e una tirata "Space Truckin'". Brani nuovi sono "Rapture Of The Deep", "Wrong Man" e "Kiss Tomorrow Goodbye", eseguiti rigorosamente uno dietro l'altro. Il concerto viene aperto nel miglior modo possibile: "Picture Of Man", uno dei loro migliori brani. Rispetto alla versione in Dvd mancano diversi brani e questo purtroppo pregiudica il valore effettivo di questo live. Oggettivamente se al posto di una "Highway Star" non proprio eccelsa a causa di un calo di voce di Gillan (per il resto impeccabile), ci fosse stato l'intero assolo di chitarra di Steve Morse con tanto di "Well Dressed Guitar" (brano riproposto dal vivo e nella versione "Tour Edition" di "Rapture Of The Deep") sarebbe stato decisamente meglio. Il fatto è che la Eagle (la casa discografica), ha mirato ad un prodotto che potesse accontentare tutti, fan e non fan, riassumendo il tutto in un cd solo (mancano del tutto i bis dove eseguono le immancabili "Hush" e "Black Night").

Il voto è dato prendendo come riferimento l'ultimo decennio della band, da Steve Morse in poi, perché i Deep Purple hanno registrato live decisamente più storici (com'era quello? Made In Taiwan? "Made In Japan" ecco). L'esecuzione, l'ho già detto, è perfetta e i singoli componenti della band sono al massimo delle loro prestazione. Ci si chiede come faccia Ian Paice, che ormai non è più uno sbarbato, a suonare la batteria come trent'anni fa! Non manca ovviamente l'improvvisazione, tratto che distingue da sempre i Purple rispetto ad altre band del settore. Bisogna dire, per capire meglio il voto, che il gruppo in passato ha registrato un live fantastico: "Live At The Olympia 1996" dove ripropongono, al meglio, la maggior parte della loro carriera, in due Cd. Se la Eagle avesse commercializzato questo concerto per intero, sarebbe stato addirittura migliore di quello del 96. Peccato, avrei potuto dargli il massimo. Meglio il Dvd dove non manca niente.

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