Un po' per tutta la rete si leggono recensioni (italiane) leggermente schifate su questo ultimo lavoro dei Deerhunter.

Il solito campionario di banalità: non son più quelli di una volta, quanto era meglio Cryptograms, son diventati troppo morbidi e via dicendo con le solite noiose lamentele. Cryptograms era un bel disco. Se volete ascoltare quello mettete su quello!

La qualità di questa nuova (doppia) uscita, dicevamo: ne uscissero di più di dischi così! Forse il panorama musicale sarebbe meno triste. Ce ne fossero di bands come i Deerhunter.

Le verità che emergono alla luce di questi due dischi sono:

  • La bravura dei Deerhunter sta nell'offrirci tante sfaccettature diverse, nell'essere camaleontici rimanendo se stessi, nel disseminare frammenti di un puzzle che alla luce di quanto offerto tra  Cryptograms, Microcastle e Weird Era Cont. appare bellissimo. Dallo shoegazing alle melodie sixties, dagli Spacemen 3 agli Stereolab, dal Krautrock al minimalismo.
  • L'emozione che emerge dalla furia citazionista dei Deerhunter (almeno quella che ci sento io) è la gioia del fare musica, un amore sincero per i dischi del passato, per l'ascoltare e il produrre musica. Qui non c'è fighettismo, non si cita per essere alla moda. Jason Cox è sincero. Il risultato è la capacità di rioffrirci vecchi suoni come se fossero nuovi. Come? Perché questo amore per la musica ci restituisce una leggerezza immensa.

Se lo shoegazing nasceva come genere un po' cupo, incentrato com'era sull'introspezione, il ripiegarsi su stesso, la particolare rilettura di Cox sembra vederlo più come un aprirsi verso il mondo, un offrirsi e un offrirci il suo particolare mondo interiore filtrato attraverso i suoi gusti musicali. Ciò spiega anche la straordinaria prolificità.

I due dischi sono molto diversi l'uno dall'altro, Microcastle più orientato sulla forma canzone, Weird Era... che scava più sui suoni.  Però sono tutti e due belli. Perché Microcastle ha belle canzoni (sentite "Nothing Ever Happens...") e Weird Era...ha bei suoni.  Forse si può preferire più l'uno la mattina e l'altro la sera, più uno in autunno e l'altro in primavera. O viceversa. Ma insomma, sono due opere compiute, dotate di senso che ci offrono l'immagine di un artista in un periodo di grande creatività.

Carico i commenti...  con calma