La sinistra aveva vinto e Papà pagava più tasse, anche se, a breve, si sarebbe potuto sposare con qualche altro finocchio. La mamma falsificava schede elettorali e mia sorella le portava ai seggi per il conteggio. Intanto i membri della cassazione mangiavano a spese di Prodi mentre Calderoli intonava un epinicio. “Se c’è l’ha fatta Andreotti, perché io no?” diceva Berlusconi nella sua requisitoria finale a Forum mentre Santi Licheri era sempre più convinto della sua innocenza. Intanto la una guardia di finanza faceva impazientemente tintinnare le manette e una toga rossa (non un cardinale, quelli erano in conclave per decidere il presidente del consiglio) faceva frusciare il fascicolo “Loggia massonica P2”. Vittorio Feltri pubblicava le vignette porno su Maometto e Bin Laden andava da Mc Donald’s a vedere se fosse uscito il menù speciale “11 settembre”.

Io ero a casa a schiacciarmi i brufoli, che anche se è un po’ grind mi piace lo stesso, e ridevo grasso ogni volta che riuscivo a centrare il cesso facendo schizzare il pus (poi ditemi che non sono Brutal). Avevo già da tempo ordinato un disco dei Deicidio perché questa stasi elettorale mi aveva spazientito e volevo qualcosa di maligno e crudele. E cosa c’è di più maligno e crudele di un disco dei Deicidio? Solo la mamma che riesce a bruciare l’arrosto in maniera molto più crudele e maligna.

Mentre stavo cacciando topi nel pozzetto del bagno (che è molto Brutal), suonano alla porta. “Chi cazzo è?” gorgoglio io mentre con lo spazzolino da denti tento di uccidere un grosso ratto, ma mi rispondo da solo “E’ quello stronzo del postino!” e, armato di dentifricio, mi precipito giù dalle scale pronto ad uccidere il disturbatore dei momenti Brutal. Ma invece del postino vedo niente meno che Glen Benton, vestito da coniglietto pasquale: con quell’occhio guercio a forma di corno di Satana non può che essere lui. Si sposta le orecchie rosa e mi dice “A Pasqua sono tutti più buoni, ma tu devi continuare ad essere cattivo e Brutal: hai comprato “Nel Tormento, Nell’Inferno”, ma non basta. Ora devi fare una sottoscrizione all’Ordine dei Satanisti Malvagi e Neri cosicché possiamo ancora una volta uccidere Gesù, il fantoccio che il mondo ammorba. Mi raccomando, “Uccidi Il Cristiano”, anzi, già che ci sei compra anche il disco in cui c’è “Uccidi Il Cristiano” e allora sarai veramente crudele”. Non faccio in tempo a dirgli che a Pasqua Cristo risorge e non muore soltanto che mi sfila il portafogli e sparisce: com’è Brutal Glen Benton!

Tuttavia quando torno in casa e mamma mi chiede quei 10 euri che mi aveva dato per andare a fare la spesa, mi accorgo che in fatto di Brutal non la supera nessuno. Infatti si mette a tirarmi dietro degli insulti così pesanti che nemmeno Glen nelle sue canzoni come “decapita il profeta” avrebbe osato dire. In ogni caso non me ne cruccio più di tanto perché voglio ascoltare “Nel tormento, nell’inferno”: lo metto nello stereo e il cielo si fa nero. Uno sciame di api nere sataniche malvagie oscure terribili si precipita in casa mia e si mette a fare il miele: penso che però il miele non è molto Brutal. Allora compare Glenn Benton, travestito da Cesare Cremonini ma riconoscibile dalla tosse sulfurea e infernalmente fetida che emana; mi dice che quello non è miele ma pus del Sire Infernale Demoniaco Diabolico Maligno e Luciferino che risponde al nome di Satana padrone dio del suo corpo e dell’Ordine dei satanisi malvagi e neri. Questo vuol dire che il disco è proprio Brutal e ringalluzzito metto il miele cioè il pus in dei barattoli ma poi mi chiedo che cosa farne: ma già l’effetto del sire Belzebù e di Ascaroth e di Belphegor si fa sentire. Sono riuscito ad evocare Euronymous!! Ma Glenn Benton ne è invidioso e ricompare vestito da Burzum. Tra i due scoppia una disputa per chi è più cattivo e satanista e nero e malvagio e anticristiano: così Glenn inizia a far sfoggio dei tatuaggi a forma di pene di Lucifero e delle sue cicatrici a forma di Gesù impalato mentre Euronymous gli fa vedere le foto delle chiese che ha bruciato e del suo amico Dead quando si è sparato in testa. Chi sarà più cattivo? Glenn sfodera il contratto con la Roadrunner Records e la Deathlike Silence di Euronymous vacilla. Mentre Euronymous gli elenca i siti e le riviste che parlano di lui e gli legge le statistiche degli adolescenti che in suo onore rubano oggetti sacri, Glenn gli fa vedere il suo conto in banca e la sua dichiarazione dei redditi; Glenn vorrebbe approfittare del fatto che è vestito da Burzum per ucciderlo, ma non se la sente di farlo perché Euronymous non è cattolico, ma è satanista e crudele. Alla fine i due scoppiano a piangere e si abbracciano, ma Euronymous sparisce… “Carramba che sorpresa!” dice Glenn stupito.

Per sfuggire alla noia intanto io avevo ascoltato tutto “Nel tormento e nell’inferno” e mi ero convinto che dovevo sacrificare al dio del male che non conosce pietà né misericordia né bontà, ma solo il buio eterno e il male e la tentazione cattiva e maligna una vittima il cui sangue potesse scorrere e bagnare le ali dell’Imperatore Lucifero. Impugnato un secchio, vado a cercare un miscredente di Satana per fargli pagare caro il suo tradimento: tuttavia arriva Mastella con un aspergilo e inizia ad esorcizzarmi invocando lo spirito di De Gasperi mentre Casini gli fa vedere una brioche nel tentativo di portarlo dalla sua parte. Ma Buttiglione è irremovibile; vuole candidarsi come sindaco a Torino e mettere la messa obbligatoria a scuola tutti i giorni. A Berlusconi Ratzinger non serve più, quindi mi libera dei tre e mi dice di fare ciò che voglio. Mi riunisco sotto la cappella di Gorgoroth con gli altri membri dell’Ordine dei Satanisti malvagi e neri e tutti intoniamo a cappella le canzoni dei Deicidio mentre Glen suona il basso e si da le arie di un gran bassista. Poi ci apprestiamo a mangiare un neonato e qui interviene La Russa a dire “Io l’avevo detto che se vinceva (avesse vinto non fa tanto “fiamma tricolore”) la Sinistra venivano i comunisti”. Tuttavia Ferrara ci ruba le patate che avevamo cotto di contorno e recita un Agnus Dei sparendo nella notte. Sono tornato a casa senza cena e senza soldi (gli ultimi li ho spesi per quel capolavoro di “nel tormento, nell’inferno”) ma ora sono diventato cattivo e maligno abbastanza da non temere più le angherie delle giunte rosse e delle toghe rosse: torno ad ascoltare “Nel tormento, ell’inferno” ma mi rendo conto che forse Dio non esiste.

Ripensando alla serata spesa, mi apro una birra e rutto.

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