Gruppo che potrebbe meritare, a mio giudizio, molto, l’Album merita un tre stelle stiracchiate, c’è la dimostrazione di bellezza e bravura e originalità ma non ci siamo ancora, e quindi devo aggiudicare un tre stelle nella speranza di progressività nei prossimi album, e sperando che ce ne saranno, devono completamente spaccare, una volta per tutte quella sottile lastra di ghiaccio che ancora li paralizza.
Delta V gruppo formato da sempre dal duo milanese Carlo Bertotti e Flavio Ferri ad eccezione della voce femminile più volte cambiata negli anni, ma che in "Pioggia. Rosso. Acciaio." , riconferma Francesca Tourè (già presente nell’album “Spazio”) e dalla nuova entrata di Fefo Forconi e da altri musicisti. Sono nati e cresciuti nell’esperienza del tempo, passando lunghi periodi in cantine o sale di prova, e poi sale d’ incisione, provando in piccoli concerti l’effetto che facevano, le prime apparizioni in tv, al Festivalbar, a spot pubblicitari per poi avere brani prodotti da Venditti e brani cantati dalla Vanoni e così via fino ad avere un più ampio pubblico e sempre più numeroso. Impostano subito un loro stile affascinante e avvolgente che con "Pioggia. Rosso. Acciaio." avrà una svolta sempre più positiva, dovuta come si è già detto, dall’ampliamento dei componenti, dal cambio della voce femminile e per la voglia di evolversi, diventano un dolce rock, tralasciando l’elettronica e dove adesso, invece, le chitarre diventano punto essenziale, i testi sono in conflitto con il mondo reale, si parla di idee politiche in generale e si parla di problematiche comuni e personali, e quindi diventano diretti alla gente nel voler comunicare.
Ci tengono molto ai video clips, proprio per un discorso diretto con il pubblico. E’ nella maturità del tempo, dice Flavio, che questo Album è stato tanto impegnativo e molto più professionale fino al punto di sentire lo stimolo di arrangiarlo, correggerlo e rielaborarlo nel suono e nel ritmo sino all’ultimo e prima della realizzazione finale. I brami più intensi “Fuori Controllo” “L’Assedio” e “In Fuga” (il più bello dell’Album) molto carichi e aggressivi poi “Maelstrom” leggero e fluttuante e “I Compagni dell’85” il più dolce e amorevole dell’Album. Concludendo, è un gruppo piacevole, hanno gusto e ci mettono passione e impegno, sono pieni di doti nascoste, a mio parere, ancora da sviluppare perché il pubblico è ancora un po’ scettico nonostante la loro avanzata crescita.
Dovrebbero credere ancora di più in se stessi e buttarsi a capofitto in questo mondo mezzo matto. Il risultato sarebbe una notevole esplosione da coltivare nel tempo lasciando un continuo ricordo che porta un persona ad avere uno spontaneo desiderio di ascolto.
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