Ragazzi, oggi ho finalmente aperto gli occhi. C'era ancora una parte di Demetrio Stratos che mi era ignota, un qualche cosa di inspiegabile che si nascondeva in ogni ascolto di "Cantare la voce" o "Le milleuna". C'erano troppi brani veramente ripetitivi, e a volte inutilmente lunghi.
QUESTO è l'album che va tramandato ai posteri, per fare conoscere loro chi è l'uomo che ha consacrato la voce come "strumento musicale". Devono sapere tutti cosa è stato in grado di fare, quanto è riuscito a estendere le sue leggendarie corde vocali. QUESTO è un album essenziale (in tutti i sensi): dura solo 33 minuti e quando è finito si vorrebbe che continuasse ancora un po'. E' difficile da trovare, ma fate tutto il possibile per procurarvelo.
I primi quattro brani sono "Segmenti", dove Stratos usa alcuni "effetti", ma niente di più di un bicchiere d'acqua e una cartina da sigarette. Tutto l'album è assolutamente VOCALE, nel tipico stile di Demetrio. Segue "Mirologhi 1 (Lamento d'Epiro)", dove l'autore sfrutta al meglio l'effetto vocale che lo ha reso famoso con gli Area, e che a me ha sempre messo i brividi: era un sacco di tempo che cercavo un brano come questo, così "sfogante"! La sesta traccia è la title track, di 8 minuti e 55: in effetti qua la solfa è quasi sempre quella, ma sfido a interromperla: semplicemente fantastica, una diplofonia PERFETTA! L'ultimo brano è il seguito dei "Mirologhi" (2, appunto) e riprende paro paro la prima parte, a completare questo lavoro unico nel suo genere (e non solo).
L'album in questione, anche se Stratos non fa impazzire tutti, è anche un ottimo spunto dal punto di vista scientifico… Chi prima di lui aveva fatto una cosa simile? Chi mai riuscirà a eguagliare questo colosso della musica?
Lascio a voi lo stupore che suscita questo grandissimo album, assolutamente imperdibile.
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