Questo cd è abbastanza distante da ‘cantare la voce', che personalmente ritengo brutto. Sebbene poi non costituisca un grande miglioramento, è più assimilabile ad un qualcosa che abbia a che fare con la musica, in ogni caso non posso compiacermi più di tanto nel vedere un cantante così dotato, a mio avviso, sprecare il suo talento in vocalizzi belli ma privi di senso, comprendo che forse abbia voluto dar prova del suo articolato spettro vocale, ma avrebbe fatto meglio ad usarlo negli Area, cosa che ha fatto, ma in modo approssimato.

In questo saggio si trovano 8 registrazioni dal vivo tenutesi a Cremona nel ‘78, dove Stratos prende delle note di petto come tenore, intervallate tra mugugni, alti in voce di testa, piagnistei, registri di fischio, e diplofonie, che al di là di forare i timpani non conferiscono emozioni particolari. In sottofondo solo un arco strimpellato; ad ogni modo tecnicamente come dicevo è un mostro irraggiungibile, appoggiare la voce su delle note gutturali in acuto è inumano, e si sente in modo netto come la voce riecheggi in prossimità della gola... vabbè, tutto talento buttato, l'unica traccia a cui sia conferibile il nome di canzone è ‘Mirologhi', il violino si raddrizza un po', e la coloritura vocale segue una melodia fra filastrocca e nenia, anche questa priva di parole, forse una o due in greco.

Infine nell'ultimo brano ‘investigazioni' Stratos enuncia: ‘Il motivo che sta dietro, e lo posso fischiare, cosi' posso darvi una mano, fa pressappoco così...' e dopo aver fischiettato riparte invece con gorgoglii acutissimi.

Per cui un disco monotono e insipido e canzonatorio che di certo non mi aspettavo, lontano dai miei gusti che prediligono certamente gli Area.

Carico i commenti...  con calma