line up:
Steve Reynolds - Vocals & Bass
James Reilly - Guitars
Derek Sykes - Guitars
Vinny Daze - Drums

 

Una domanda semplice: avete voglia di ''VIOLENZA''? Se la risposta è affermativa, non potete far altro che mettere le mani su questo piccolo gioiello di distruzione partorito da quelle belve degli americani Demolition Hammer, band assai sottovalutata e oserei dire dimenticata nel mondo dell' Heavy Metal. E pensare che il Thrash Metal si era ormai già nettamente affermato quando nel 1990 esce "Tortured Existence". Anzi, diciamo pure che cominciava ad arrivare il suo lento declino che lo vedrà sparire nettamente di fronte alla nascita di nuove tendenze prettamente anni 90 quali il Grunge e l'Alternative, ma anche il Death Metal.

I Demolition Hammer si formano verso la fine degli 80's a New York, patria di altri gruppi immensi quali Anthrax, Nuclear Assault, Stormtroopers Of Death, Method Of Destruction ecc. La primissima formazione comprendeva Steve Reynolds alla voce e basso, James Reilly e Derek Sykes alle chitarre, e per finire Vinny Daze alla batteria. Quest'ultimo in particolare, meglio conosciuto con il soprannome di ''Elicottero'' per via della sua maestria notevole dietro le pelli, ha fatto una fine nettamente di merda, rimanendo avvelenato e ucciso (R.I.P) da un pesce palla. Ed effettivamente era proprio un Elicottero, visto che faceva suonare quella doppia cassa proprio similmente al rotore di un elicottero in movimento, donando alla musica del gruppo una violenza e velocità fuori dal comune.

"Tortured Existence" è distruttivo, è uno degli album più brutali del Thrash Metal, paragonabile ad uno schiacciasassi: ritmiche alla Death Metal, riff pesantissimi e corposi, voce adattissima, poichè dannatamente sporca, quasi un growl. Le influenze riscontrabili in quest'album non sono moltissime, giusto si sente quà e la qualche richiamo ai Vio-lence, agli Exodus, ma anche ai Kreator, senza dimenticare anche i vecchi Sepultura. Ripeto, sono giusto richiami, perchè considero il loro Sound del tutto unico ed originale, si riconoscono subito in pratica. L'Opener 44 Caliber Brain Surgery si fa notare subito per il suo impatto, viene praticamente sbattuta in faccia all'ascoltatore mettendo a dura prova i timpani. E' senza dubbio un Must, che non può mancare ai loro concerti, così come anche Gelid Remains, che parte con un riff cadenzato vagamente ispirato a quello di Master Of Puppets dei Metallica. Notevole anche l'uso dei cori Hardcore, che contribuiscono ad arricchire ulteriormente il feroce sound. La prima parte del disco si chiude con l'immensa Infectious Hospital Waste, di cui è stato girato anche un videoclip in bianco e nero. Inizia subito con un Riff in pieno Moshpit Style che rimanda leggermente alle sonorità di Bonded By Blood degli Exodus, e prosegue con la sua inimitabile potenza, trascinando l'ascoltatore in un forsennato Headbanging (vi sfido a resistere eh). Quel genio di Daze non si ferma certamente un attimo, continua a picchiare violentemente le pelli regalandoci un'altra mazzata in pieno volto che risponde al nome di Hydrophobia. Anche i chitarristi sanno il fatto l'oro, ma oltre ai riff potenti di cui ho già parlato e stra parlato, bisogna citare anche gli assoli di notevole tecnica, che non so il motivo, ma hanno un non so che di orientaleggiante. Reynolds invece si fa notare più per la sua voce caratteristica anzichè per le sue abilità di bassista, che vengono messe leggermente in secondo piano. Un altro brano da menzionare è Mercenary Aggression, assolutamente da brividi, poichè riassume, ancora per una volta, la tipica violenza sonora dell'album. Il coro poi che grida: MERCENARY AGGRESSION! è assolutamente perfetto, fantastico, incazzatissimo.

La produzione dell'album è buona, molto grezza, certo non perfetta (forse un po bassa), ma non ci si può assolutamente lamentare. Da citare anche la Cover disgustosamente fantastica, poichè raffigura un uomo avvolto dalle fiamme e dalla pelle completamente bruciata. Non potevano scegliere copertina migliore per un album del genere .Il disco originale, malgrado la scarsa fama della band, è facilmente reperibile stranamente. Io sono riuscito a trovarlo da Recordi Mediastore con il mio più totale stupore, visto che di rado riesci a trovarti sotto al naso dischi del genere.

i Demolition Hammer nel 1992 pubblicheranno un altra perla dal nome di "Epidemic Of Violence", un album che per certi versi è persino più distruttivo del primo e come qualità sono veramente molto vicini. Tuttavia per motivi affettivi, preferisco di poco il loro fantastico esordio, che rimarrà sempre uno dei tanti capolavori ingiustamente dimenticati di questo vasto genere.

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