LA ZANZARA DI PHNOM PENH
"Venus on earth" è febbre nostalgica, quella di un gruppo californiano, di Los Angeles, che guarda al garage sound degli anni '60 e lo fonde con la tradizione KHMER attraverso la riedizione del pop martirizzato reduce dalla Cambogia di Pol Pot.
Chhom Nimol è un sex symbol come si direbbe in occidente, la sua voce regala atmosfere vicine alla Thailandia, all'India e al Vietnam, ma soprattutto alla Cambogia, quella stessa Cambogia che nell'aprile del '75 in uno dei regimi più feroci del ventesimo secolo aveva forzatamente soffocato tutto ciò che era musica popolare, il regime di Pol Pot e dei suoi Khmer rossi aveva ucciso la musica oltre che milioni di persone.
Dopo quasi 30 anni quella musica riemerge dalle strade polverose di Phnom Penh, la Cambogia è viva più che mai, i fratelli Holtzman riportano la Venere sulla terra, la voce ipnotica di Nimol flirta con chitarre languide ed organi Farfisa, canta in cambogiano Nimol, e viaggia nel tempo, riporta a casa la musica, suoni nuovi risorgono dall'acqua sporca del passato, melodie psichedeliche e profumate seducono ed affascinano, amplificando il senso della world music, la venere della terra ha ucciso il dittatore sanguinario.
"Venus on earth" è pop-rock nostalgico e super-sentimentale, insolita sperimentazione di un passato che non esiste più, viaggia in un futuro negato, ma è soprattutto la musica del mondo, restituita a tarda notte.
Quest'album è ciò che la "summer of love" avrebbe voluto vedere e forse ha visto, ma solo grazie all'LSD negli anni 60 o70, la vittoria sulla dittatura, la diffusione della cultura in qualsiasi forma di arte e morale.
Il cantato cambogiano di Nimol rende un senso di mistero, dal fascino esotico, rimarca il pericolo che le ignote dittature future possono affibbiarci e che il domani incognito può amplificare.
"La Venere della terra ha portato il suo ronzio, così sensuale, e noi la nostra voglia di ballare, tutti insieme, turisti e indigeni, al ritmo del surf-pop"
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