Fino a pochi giorni fa i fans Italiani temevano che le date italiane dei concerti dei Depeche Mode non si sarebbero dovute tenere a causa della malattia che ha colpito Dave Gahan, il cantante della band, durante la tappa di Atene del "Tour of the Universe".
Fortunatamente però la malattia (tumore maligno alla vescica) è stata debellata in tempo e quindi il tour è proseguito regolarmente, nonostante ci siano state diverse date cancellate.
Io ero presente alla data di Roma, il 16 Giugno.
Oggi suoneranno allo stadio di San Siro.
Il concerto inizia 30 minuti prima dell'inizio prospettato (le 21.00 invece delle 21.30) con un pezzo tratto dal nuovo album: "In Chains", seguito a ruota dal singolo "Wrong".
I devoti presenti all'Olimpico però non sembrano particolarmente entusiasmati dai nuovi pezzi e, a parte qualche timido tentativo da parte di alcuni di provare a ricantare le canzoni, non sembra che i pezzi nuovi abbiano attecchito molto nella schiera dei fans più accaniti.
Infatti al terzo pezzo comincia a scatenarsi l'Olimpico con uno dei pezzi piu amati dal pubblico dei DM, "Walking in My Shoes" con il pubblico che si scatena con il coro "TRY WALKING IN MY SHOES!!".
Poi è il turno di una canzone tratta dall'album "Ultra", "It's No Good", anche quella entrata a pieno titolo nelle canzoni piu amate dei Mode.
Arriva "A Question Of Time" ed anche i piu addormentati si scatenano al ritmo di "IT'S JUST A QUESTION OF TIMEEEE AND IT'S RUNNING AFTER YOU" con un Dave Gahan in forma smagliante che scatena il pubblico con la sua ormai consueta giravolta durante l'intermezzo della canzone.
Le proiezioni che vengono mandate sui maxischermi sono ad opera del fotografo Anton Corbjin che collabora con la band da più di 20 anni, proprio dal video di "A Question Of Time" e annoverano immagini live del concerto a "quadri in movimento" dettati dalla fantasia di Anton Corbijin e dalla canzone cantata in quel momento.
La prossima canzone è "Precious", seguita dalla bellissima "Fly On The Windscreen".
Arriva il turno di Martin Gore che canta 2 canzoni: nella scaletta consegnata all'ingresso dello stadio le canzoni che Martin Gore avrebbe dovuto cantare erano "Jezebel" tratta dall'ultimo album e "A Question Of Lust", invece Martin canta "Little Soul" tratta dall'ultimo album in versione acustica e senza il supporto di Dave Gahan e "Home", anche questa in versione acustica (e qui signori miei quasi ci è scappata una lacrima veramente una versione da brividi).
Seguono altri 2 pezzi dell'album nuovo "Come Back" che personalmente reputo una delle piu riuscite di "Sounds Of The Universe" e la bellissima "Peace".
Ritornano i pezzi storici ed è il turno della struggente "In Your Room" e poi del primo vero brano Rock della band di Basildon "I Feel You" e naturalmente i devoti presenti all'olimpico si scatenano come non mai al ritmo della chitarra di Martin Gore.
Seguono 2 pezzi tratti da Violator "Policy Of Truth" ma soprattutto l'emozionante "Enjoy The Silence" che nei concerti dei Depeche Mode è come l'acqua per noi umani, senza non potremmo vivere!
La prima parte del concerto si conclude con "Never Let Me Down Again", con i 50.000 devoti presenti all'olimpico scatenati a fare il famoso "campo di grano" del video ufficiale della canzone (io personalmente non vedevo l'ora di scatenarmi con questa bellissima coreografia).
Finita la prima fase è tempo di riposo (giusto 10 minuti piu o meno) per i DM che rientrano carichi per far sentire ai presenti all'olimpico la bellissima "Stripped".
Poi è il turno di una scatenatissima versione "simil-disco" di "Master And Servant" con lo stadio Olimpico che si trasforma per i minuti della canzone in una discoteca a cielo aperto.
Segue "Strangelove" non ben riuscita secondo me in versione live, ma in compenso accompagnata da delle immagini stupende (chi c'era può capire).
Finisce il 1* Encore e ci si avvia verso la fine del concerto, e il penultimo pezzo suonato dai nostri è la sempreverde "Personal Jesus" oramai diventato un inno dei Depeche Mode.
Conclude il concerto una versione acustica cantata a due voci da Martin e Dave di "Waiting For The Night" momento veramente ma veramente emozionante.
Lo stadio Olimpico piano piano si svuota e rimane impressa in me una serata che forse mai scorderò.
Anche se al prossimo concerto che spero faranno non potrò assolutamente mancare!
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