"Ultra"
La rinascita di un mito
E' il Febbraio del 1997 quando gli amanti dei Depeche Mode gridano al miracolo potendo riascoltare la voce di Dave Gahan e le melodie di Martin Gore. Perché di miracolo si tratta, se non musicalmente, almeno umanamente.
Difatti dopo il Devotional Tour e gli anni seguenti passati tra un overdose di Dave e l'altra, l'abbandono al gruppo di Alan Wilder, i problemi di alcool di Martin, ed ancora il tentato suicidio di Dave, nessun fan forse credeva più alla remota possibilità di poter nuovamente gioire per un disco firmato DM.
"Do you mean this horny creep"... Sono le prime parole che hanno fatto gridare al miracolo Martin e Fletch prima, i loro fan dopo... Sono le prime parole che Dave pronunciò al risveglio dal coma e sono le stesse parole che aprono "Barrel Of A Gun" primo singolo e prima traccia di "Ultra".
Già ascoltando le prime note del singolo si capisce come "Ultra" sia figlio della sofferenza, dell'introspettiva e della sperata rinascita che in qualche modo ha coinvolto il gruppo negli ultimi anni.
Le canzoni scritte da Martin sembrano calzare alla perfezione su Dave ("Whatever I've done / I've been staring down the barrel of gun"), riflettendo ciò che anche il genio biondo ha provato su sè stesso ("Oh the tears that you weep / For the poor tortured souls").
Le note rock e l'animo duro di Gore e soci emerso dal precedente album "Songs Of Faith And Devotion" lasciano spazio al riutilizzo dell' elettronica non più come contorno ma come struttura portante delle melodie cupe ed avvolgenti di "Ultra".
Ascoltare Ultra è come viaggiare di notte, in auto, a fari spenti, attraversando una grande città deserta e cogliendone tutti i lati più oscuri e malinconici che la luce del giorno riesce a nascondere.
Alle melodie sofferte di "Barrel Of A Gun", "Useless", "Home", "The Bottom Line" ed "Insight", si accostano una ben ritmata ma mai con esagerazione "It's No Good" e quelle splendide ballate che sono "Sister Of Night", "The Love Thieves" e "Freestate". Immancabili le tracce strumentali presenti in ogni lavoro Depeche Mode ( "Uselink", "The Jazz Thieves" e la traccia nascosta "Painkiller jr.").
Album tra i migliori dei Depeche Mode da ascoltare tutto d'un fiato magari proprio in auto in una notte in cui dover e poter pensare. Consigliato.
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