E' notte. Prendo un pullman che non so dove mi porta. Nelle mie cuffie si sentono le prime note di "Barrel Of A Gun": la voce di Gahan si eleva sopra il muro batteria/basso/tastiera ricordando che a volte il destino è crudele e ci riporta alla sofferenza ("Whatever I've done, I've been staring down the barrel of a gun"). La chitarra che introduce "The Love Thieves" mi fa compagnia mentre osservo le ombre della notte che si distendono per poi ritirarsi. La melodia della canzone si distorce fino ad un cupo finale, uno dei momenti più emozionanti del disco.

Mentre osservo le finestre illuminate delle case così vicine ma allo stesso tempo così lontane inizia "Home", uno spiraglio di luce che penetra il buio della notte: cantata egregiamente da Martin Gore, l'immagine della casa, vista quindi come "riparo", riesce a sollevare per un attimo l'atmosfera opprimente delle prime due tracce. Il ritmo quasi ballabile di "It's No Good" mi riporta alla realtà: il tema qui è quello dell'attrazione fisica per una donna ma dal canto di Gahan sembra che tutto sia un'illusione, facile da creare ma ancora più facile da lasciarla scivolare via dietro le spalle. Mi guardo intorno, non c'è nessuno in giro per strada mentre la strumentale "Uselink" cede il passo a "Useless".

"Useless" è proprio uno dei pezzi migliori dell'album: introdotto da un riff di chitarra elettrica, il brano si sviluppa attorno alla voce di Dave Gahan che dà il meglio di sè. La notte fa da padrona in "Sister Of Night" che è quasi un inno ad essa: l'oscurità è accogliente e tiene tra le sue braccia l'uomo che fugge dalla luce e dalla realtà crudele ("Oh sister, come for me, embrace me, assure me"). "Jazz Thieves" sveglia la mia attenzione, sembra di distinguere delle facce nella notte, di sentire dei rumori... ma è solo un'apparenza che sfuma in "Freestate", pezzo con delle venature blues (la chitarra a tratti ricorda "I Feel You" dell'album Songs Of Faith And Devotion).

Ma il buio oramai sta per finire, lasciandosi dietro le paure e gli incubi fino all'alba: "The Bottom Line" e "Insight" rivelano questo cambiamento ("The sun will shine, the bottom line, I follow you"). L'oscurità ormai è un lontano ricordo ma il viaggio all'interno di essa rimarrà impresso...

Questo è Ultra, datato 1997. 

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