La copertina di "Cosmic Trigger" dei Der Blutharsch and the Infinite Church of the Leading Hand è una visione psicoattiva: falli colorati di varie dimensioni sono messi ben in mostra (viene in mente il Cazzo di Dio degli Amon Düül II) mentre nelle note si raccomanda di ascoltare l’album in uno stato mentale alterato
Il compianto Albin Julius, in tutta la sua follia, accoglie questa metamorfosi, da vecchio nazi a sacerdote nero di un culto distorto. Le coordinate stilistiche si trasformano in una psichedelia liquida, un vortice ipnotico che avvolge l'ascoltatore come fumi d'incenso in un rituale alieno. La nuova formula, seppur ben suonata, risuona come un'eco del passato per chi ha già solcato le correnti sonore di epoche passate. "Cosmic Trigger" si manifesta come una lunga trance, una title-track che riverbera influenze krautrock, evocando gli Amon Düül II più liberi.
Albin Julius si è gettato in un viaggio siderale, trasformando gli oscure presenze dei Blutharsch in Der Blutharsch and the Infinite Church of the Leading Hand, un'odissea psichedelica che strizza l'occhio a un immaginario lisergico degli anni '60, distante anni luce dall'approccio military-pop del passato. Un cambio di rotta che ha trascinato la mente di Julius in dimensioni impensabili, un'ebbrezza colorata in cui la realtà si dissolve come acido nell'aria.
In questo viaggio in un sogno, le vibrazioni fluide di "Cosmic Trigger" sono un invito ai corrieri cosmici e mentali, un'esperienza sensoriale che si dipana lungo le linee del tempo e dello spazio e del tempo. Disponibile su Bandcamp: https://tescogermany.bandcamp.com/album/the-cosmic-trigger.
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