Cambia davvero così tanto tra l'adolescenza e la maturità? Le preoccupazioni affettive e sociali che si vivono da adulti forse sono le stesse che si vivevano da ragazzi?. Magari maturare significa soltanto sostituire alcune preoccupazioni con altre: da «O mio Dio rischio un tre in geometria, il prof mi fa il culo» a «O mio Dio ho dichiarato tredicimila euro in meno. la finanza mi fa il culo», da «Oh no arrivano i bulli del campetto della parrocchia che se la tirano perché hanno amici zingari col motorino» a «Oh no arrivano quelli del circolo parrocchiale, tutti contenti da quando hanno fatto mettere in consiglio comunale quel minchione che faceva propaganda per Rifonda a 15 anni e adesso sta con CL». Poi certa gente si chiede perché molti di solito diventino più cinici con il passare del tempo.
I Descendents sono probabilmente della stessa opinione. Non sono mai cambiati troppo da quando ventenni hanno esordito con il loro capolavorissimo Milo Goes to College nel 1982: né con la reunion da trentenni con Everything Sucks (1996), né da quarantenni con Cool to Be You nel 2004 o cinquantenni con Hypercaffium Spazzinate nel 2016. Di solito suonare le stesse cose per trent'anni diffonde in aria un odore di muffa invincibile, e le reunion troppo spesso puzzano di naftalina. Non è il caso dei Descendents, che a questo appuntamento si sono presentati in forma incredibile raggiungendo lo stato dell'arte del pop-punk e sfornando un disco tanto immediato quanto curatissimo. È un Milo Auckerman adulto quello di Cool to Be You. È un Milo che proprio perché maturo e riflessivo sa che dagli anni dell'università non è cambiato molto. Cool to Be You affianca canzoni politicheggianti come 'Merican e pezzi struggenti come One More Day accanto ai soliti inni alle scorregge come Blast Off e alle descrizioni di secchioni che prendono a calcinculo i compagni di classe idioti come in Mass Nerder. E, incredibilmente, i nostri riescono sempre anche a non sembrare affatto ridicoli come certi rocker milionari che predicano povertà, rapper cinquantenni ingioiellati che sproloquiano di vita nel ghetto o metallari dalla carriera trentennale che ancora se la prendono con i genitori bigotti.
Cool to Be You è il capolavoro che il generico gruppo pop-punk anni Novanta non è mai riuscito a fare, loro sono i Descendents che non sfornano certo il loro miglior disco ma fanno se stessi riuscendoci incredibilmente bene.
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