Somministrazione di un Test d'Ingresso a risposta unica:
D:- Potete immaginare un mondo senza musica?
R:- No
D:- E un mondo senza rock?
R:- No
D:- E un mondo senza la vostra musica preferita?
R:- No
Sarebbe un mondo senza luce, senza colore, senza calore, senza gioia, disperso nella solitudine dei più profondi spazi siderali.
La musica è curiosità, la vita è curiosità, chi non ne ha non vive.
Ascolti nuovi brani, nuovi gruppi, sempre affamato alla ricerca dell'originale, nuovo, mai sentito (o poco conosciuto) gruppo del momento. Potresti però imbatterti in frasi tipo "Il rock è morto", "Siamo ai funerali del rock", come successe a cavallo anni '80-'90 , fatto che colpì tutti come una deflagrazione mondiale, all'insegna dell'Armageddon.
L'impressione che ne avemmo ci spinse ancora di più alla dimostrazione e ricerca della prova che il rock non fosse affatto morto. Andò così bene che oggi, ripercorrendo all'indietro nel tempo, come in una specie di prequel, ci ritroviamo con gruppi nostrani che negli anni '90 non erano affatto morti, anzi godevano di ottima salute. Basti ricordare Garbo per il Pop-rock, Faust'O e i Diaframma per la New-Wave, gli Estra e i Desidia per l'Alternative Italiano (e non solo): tutti artisti di non sempre facile "reperibilità" sul mercato musicale.
I Desidia nel 1998 voltarono le spalle all'inglese e composero il loro primo CD in italiano: "Gotica e Lunatica", otto tracce cariche di atmosfere originali e ben delineate da partiture, che si trasformano e variano per intensità e coloriture.
Come è loro abitudine, si tratta di un "concept album" in cui la diversità è il tema centrale su cui ruotano storie di tossicodipendenza, follia (Il crimine di Alice), l'emarginazione (Diamanti e Ossa), esoterismo e forse un pizzico di satanismo (Mr Crowley , citato nella Gabbia), la malattia (Taglia la testa al Serpente-Incredibile Tango) e così via. Mi e vi concedo una piccola curiosità: la title track non farà parte di questo album, sarà un ponte lanciato nel futuro, che porrà i pilastri portanti di un rock genuino e personale, sin nella loro ultima fatica.
Il Rock, quello viscerale e sanguigno, percorre tutte le canzoni e le tiene unite in una sorta di passaggio temporale fra il passato, il presente ed il futuro. Il futuro che si intravede, mostra un gruppo in bozzolo, che ha però già le tracce di quel DNA definitivo e inconfondibile della band torinese, composta da musicisti di indubbia capacità tecnica e di ampia esperienza live.
Ascoltando la voce del frontman, assistiamo ad una sfida personale con l'italian language: chi sostiene che l'italiano non "funziona" nel rock di sicuro è "stonato"(nel senso più allargato del temine). Chi presta attenzione, si accorgerà che le parole assumono una scioltezza d'interpretazione, come dire, assolvono e seguono in piena regola il ritmo ora lento, ora veloce come se fossero di materia elastica e questa plasticità viene esaltata proprio dalla modulazione vocale dell'interprete.
Questo lavoro particolarmente impegnativo verrà seguito tre anni dopo da I racconti del fiore malato forse vero preludio all'Imperfezione, ma questa è un'altra storia.
P.S. Non mi disturba essere definita un po' di parte quando parlo di libri che mi piacciono e, se di musica, di gruppi che mi piacciono: è naturale! D'altronde chi fa lo stroncatore è pur sempre di parte, ma di un'altra!
Per dirla alla R.H.C.P. : "Music is my Airplane"... and you too Desidia!
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