Che cosa ci aspettiamo dalla musica in un'epoca in cui ne siamo a dir poco frastornati? Che ci regali emozioni. Ma, nonostante l'offerta sia ampia, il prodotto non sempre si rivela all'altezza di questa esigenza.
Emozioni e suggestioni non mancano invece nella seconda prova discografica del duo nostrano, a dispetto del nome, Desolate Sun, che dopo un disco omonimo giudicato dalla critica 'di grande fascino', esce con un cd dal titolo 'Descending Stairways'. E'davvero il caso di dire che le attese non solo non vengono deluse, ma il prodotto è di raffinata, squisita fattura. Se in embrione c'era già tutto nel primo EP, in questo siamo di fronte ad una incredibile maturità e varietà musicale. La chitarra al solito è l'elemento di punta, nel suo frenetico rincorrere una meta apparentemente indefinita. Dico apparentemente perché questo EP, a partire dal titolo, si dipana come una serie di tableaux vivants che hanno per soggetto una vecchia casa presso cui ritorna il protagonista. Diventa perciò essenziale ascoltare i pezzi tenendo sottomano i testi, che sono estremamente poetici e descrittivi della vicenda che brano dopo brano ci illumina sulla vicenda di un uomo tornato in un luogo dove un tempo c'erano gioia, sorrisi mentre ora non rimane altro che buio e polvere. Ci piace immaginare che si tratti di quella casa parzialmente raffigurata in copertina.
Rispetto al precedente EP la voce ha abbandonato ogni esitazione e si è fatta gentile, quasi femminile e a tratti capace di evocare quella di Jim Morrison. E' senz'altro una delle sorprese di un disco bello, corposo, espressione di una raggiunta maturità artistica. L'incipit musicale del cd, 'The Only Way To Live' è davvero travolgente, rispecchia tutto il dolore e la fatica di arrivare sino ad una meta così densa di ricordi ed ora foriera di dolore. La voce di Angelo a volte si fa ingenua, infantile, il peso del passato è forte, ma è la voce sporca di Luca a ricordare (vedi il brano 'Butterflies Fall' largamente affidato a lui) che "il cielo piange e le farfalle cadono". Questo EP non è soltanto un disco in senso tradizionale ma è un condensato di musica, poesia e richiami ad altri generi artistici, come la letteratura ed il cinema, come a dire che quando siamo di fronte ad un autentico prodotto artistico l'Arte si fa una sola. E allora come non ricordare che il titolo del CD riecheggia quello di un libro del medico scrittore Mario Tobino, 'Per le antiche scale'(1972) anch'esso ambientato in un luogo chiuso o come non pensare che le farfalle cadute sono forse gli angeli ribelli di un film di Marco Tullio Giordana, anch'essi purtroppo caduti ('La caduta degli angeli ribelli', 1981). Decisamente splendida è l'inserzione vocale iniziale di Angelo in 'Numb' e in 'Never Ending Distrust'. Il cerchio si chiude con 'Gone', unico brano solo strumentale, che ricorda il suono di un carillon e che infonde un'atmosfera di raggiunta pacificazione del protagonista.
Alla loro seconda uscita dunque i Desolate Sun non solo superano di gran lunga la prima prova, cosa non sempre facile perchè spesso la seconda ha rappresentato per molti un iceberg contro cui è andata a cozzarsi la prima. Di più, essi realizzano una sorta di poema musicale, in cui dalla grafica ai testi, dalla musica alle voci nulla è lasciato al caso. Nel firmamento della musica brilla dunque una nuova stella, quella dei Desolate Sun, ora a buon diritto non solo espressione della corrente gotic/dark metal, ma capaci di fare proseliti anche tra i non cultori del genere.
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