Raramente ci si trova davanti ad un lavoro curioso come questo che mi accingo a recensire. Ma credo che abbiate capito da soli di cosa si tratta.

I progressi fatti da Loudin durante la sua carriera col progetto Despond gli hanno permesso di maturare mentalmente e musicalmente, sfornando un ennesimo capitolo della sua mente contorta e cupa all'inverosimile. "Supreme Funeral Oration" è un autentico biglietto di sola andata verso un affascinantissimo viaggio ancestrale.

Ebbene si. Stavolta ascolteremo un bel pò di Funeral Doom Metal davvero ben fatto, con la differenza che non muore nessuno, non sanguina nessuno, ma bensì ci dirigiamo verso un viaggio mentale che ci catapulterà in qualcosa che non avete mai sentito prima: riff di chitarra morbosi e decadenti; vocals in growl azzeccatissime e davvero particolari; batteria composta con una particolare Drum Machine (me lo ha detto lui di persona in chat, altrimenti non ci avrei mai creduto) della quale non bisogna altro che inginocchiarsi di fronte ai rintocchi supremi e lenti come non mai, che con un tocco di maestria invidiabile accompagnano l'intera opera in un crescendo di depressione e ancestralità.

Descrivere le tracce una dopo l'altra è assolutamente inutile e fuori luogo. Stiamo parlando di un album da ascoltare tutto d'un pezzo, senza sosta e seguendo con attenzione ciò che lo stesso Loudin vuole trasmetterci: siamo di fronte ad un cielo troppo annebbiato per vederne la luce della luna, la nostra ultima speranza è alzare le nostre braccia come rami verso il cielo, alla ricerca della salvezza. Ma d'altronde l'artwork particolare e ben esposto del digipack rende perfettamente l'idea, e non fa altro che aumentare l'enfasi e l'asfissia di un autentico viaggio verso l'oblio.

Sicuramente qualcuno lo troverà noioso già dal guardare la copertina, perchè preso con superficialità si può rivelare una noia mortale e inascoltabile. E' per questo che consiglio di ascoltarlo con calma, magari con uno stato d'animo adatto, lyrics alla mano e l'incenso sotto il naso.

Buon Viaggio a tutti.

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