Ho un'amica che sostiene che i belgi sono insignificanti, che non ci trova niente di interessante né di caratteristico in loro. Io invece non ho niente contro di loro, anzi devo andare a fare un giro da quelle parti prima o poi, ma dopo questo concerto devo dire che forse la mia amica un po' di ragione ce l'ha.

Serata post-halloween 2008, ancora in giro qualche scheletro, zucca o altro elemento legato ad una festa che fondamentalmente non ci appartiene se non come pretesto per organizzare una serata in più per divertirci e anche al Velvet di Rimini non sono stati da meno.

Alle 22.00 c'è già in giro per il locale abbastanza gente da giustificare l'ingresso all'orario che mi hanno consigliato dalla direzione del Velvet a seguito della mia telefonata di qualche ora prima in cui volevo informazioni sull'orario di inizio del concerto: alle 22.00 inizierà il gruppo di supporto e a seguire i dEUS, presumibilmente intorno alle 23.00.

Tra gli astanti anche due frati: penso a qualche motivo per cui qualcuno abbia potuto mascherarsi, ma non ne trovo; sono proprio due frati (forse il nome del gruppo ha indotto l'organizzazione religiosa ad indagare e ad inviare due agenti segreti insospettabili), ma poi, stando nelle vicinanze e ascoltando i discorsi che fanno con una ragazza che ha attaccato bottone con loro (ma pensa tu questi frati!!) sento che uno di loro è uno dei più accaniti fan dei dEUS del Centro Italia.

Intanto del gruppo spalla neanche l'ombra, attendiamo e verso le 23.00 sale qualcuno sul palco, si accendono le luci di scena, cerco di capire chi sono i tizi che suoneranno prima dei dEUS visto che nel manifesto c'era su scritto solo "+ Special Guests". Ma.... come... a me questi sembrano proprio i dEUS.
E gli "Special Guests" che fine hanno fatto: forse non hanno messo il nome proprio perché sono sempre loro... Vabbè, fa niente... sono venuto per loro e non importa se sono da soli.

Si parte abbastanza ovviamente con "When She Comes Down", seguendo quello che è l'inizio del loro ultimo, ottimo, lavoro "Vantage Point". Il concerto procede pescando principalmente fra i pezzi più ritmati degli ultimi album, avvicinandoli un po' di più ai cugini Soulwax), come l'ottima "If You Don't
Get What You Want"
, il pezzo che mi è piaciuto di più, molto più tirata della versione originale (già di per sé abbastanza trascinante) con le dovute pause per tirare un po' il fiato con pezzi come "Nothing Really Ends" che, come avevo avuto modo di vedere dando una sbirciata alla scaletta appoggiata sul mixer, avrebbe dovuto essere la fine del set prima dei bis, invece si procede ancora con altri pezzi fino al culmine dell'attesa "Suds & Soda" con l'audience che si scatena inneggiando "and there's always something in the air sometimes, suds & soda mix OK with beer". Dalla suddetta scaletta questo pezzo avrebbe dovuto chiudere definitivamente lo show.

Invece i Nostri si trovano bene con il pubblico romagnolo e tornano ovviamente sul palco procedendo per almeno un'altra mezz'ora con pezzi meno ritmati, recuperando anche dagli album più vecchi dove non sempre si pestava sull'accelleratore, andando a sfiorare anche atmosfere quasi jazz e country, ma con quelle impennate di rock trasversale fra il grunge e il punk che caratterizzano molti dei pezzi dei dEUS.

Il concerto è stato bello, due ore scivolate via senza eccessivi momenti di stanchezza, i due motori turbo delle chitarre di Tom Barman e Mauro Pawlowski girano a dovere sulla ritmica incessante e sul violino ipnotico e dissonante e per questo si beccano 4 stelle, non 5 solo perché nonostante il bel concerto e il caldo pubblico romagnolo se avessero avuto qualcosa in più in fatto di presenza scenica sarebbe stato perfetto ed è solo per questo che forse la mia amica ha un po' ragione trovando i belgi un po' insipidi, ma ci da' anche un motivo in più per tornare a vederli perché forse semplicemente bisogna frequentarsi più di una sola volta per avere la giusta confidenza.

Carico i commenti...  con calma