Goerge Deuter è un'altra dimenticata figura mistica degli anni Settanta e assolutamente lungimirante nelle sue scoporte sonore. Cito la world music perchè non è l'acerba iniziale elettronica, giochi con i droni o fredde frequenze. E' un disegno del tutto personale e a sè stante.
Una storia simile a quella di Iommi. A causa di un incidente, il giovane biondo, entrò in una crisi esistenziale, e iniziò a gettare le proprie idee nell'ambito musicale.
Quello che si respira nella discografia di questo personaggio è il misticisimo, l'ancestralità e la surrealtà riscontrabile solo nei Popol Vuh o nei Tangerine Dream. A parte questi due mostri sacri, Deuter non è per niente una perdita di tempo o una trovata già sentita e invecchiata male.
"D" è l'esordio del 1971 ed arriva, per l'appunto, in un momento effervescente per Germania e resto del mondo.
Opere variegate, legate all'Oriente o in senso più ampio all'esplorazione mentale, del Cosmo e dei paesaggi lunari.
Suona ed elabora tutto indipendentemente: flauto, synth, chitarra e clavincembalo. Un vero genio possiamo dire.
E non diciamo un'assurdità, perchè il piatto che ci presenta è del tutto alienante.
"Babylon" è la vetta, nonchè l'apertura del lavoro. Quindici minuti di kraut incalzante, raga e frammenti eterei. Una struttura fedele al suono tedesco e che servirà a tutto quello che verrà successivamente al 1971. In quel periodo già si muovevano i vari Cluster, Kraftwerk e Tangerine..
Deuter scopre anche altre cose, tipo il cibo di Hare Krishna.. Ed ecco infatti il raga solenne ed ammaliante di "Krishna Eating Fish And Chips".
"Atlantis" è assolutamente pura world music. Panismo sonoro, anticipazioni dell'Hassell di "Vernal Equinox" e altre meraviglie.
Suggestioni, sprazzi popolari di folk, conversazioni mentali con la purezza dei fenomeni naturali e..aggiungete voi qualcos'altro con il vostro ascolto.
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