Sì, signori della corte, lo confesso. Confesso che quando ho letto che stava registrando un album completamente da solo per realizzare uno spettacolo di burattini su un alieno che usava il caffè come carburante per l'astronave quadridimensionale...beh, sì, l'ho pensato, l'ammetto, ho davvero pensato che Devin Townsend stavolta fosse partito decisamente per la tangente, avesse appena staccato un biglietto di sola andata per la follia.
E chi non l'avrebbe pensato, diamine, conoscendo il tipo, in fondo già soffriva di psicosi maniaco-depressive, o disordine bipolare, o quel cavolo che è.
Il fatto poi che lo stesse registrando in completa solitudine, nel suo studio, quando dopo l'uscita di "The New Black" con i suoi apocalittici Strapping Young Lad aveva manifestato il desiderio di un periodo di riposo (e in fondo nello stesso anno ha fatto uscire "Synchestra")... tutto ciò non lasciava di certo spazio a molte diagnosi.

Ma veniamo al punto. Son colpevole,signori della corte.
Hevy-Devy ci aveva lasciato un po' con l'amaro in bocca, con un "Synchestra" che era un po' una summa della Devin Townsend Band, con alti pregievoli così come momenti bassi; e con un "The New Black" che faceva un po' il verso a quelli che erano gli apocalittici SYL del chaos-industrial metal. Insomma, anche Devin invecchia e sembra raggiungere stabilità nel suo disordine di personalità. E questo "Ziltoid The Omniscient" ne è la prova.

Ottima coesione tra la DTband e i SYL, è un disco solido, senza particolari alti (forse una "Hyperdrive"), ma di certo senza punti basso. Devin sfrutta a pieno la sua ecletticità vocale, la drum machine usata è ben dosata, senza cadere nell'impossibile o nello scontato, per creare una trama di canzoni che non saranno epocali ma di certo non costituiscono 53 minuti buttati al vento.
Non aspettatevi chissà quali novità, non è un altro "Terria", ed agli ascoltatori più attenti non sfuggirà più di qualche citazione letterale ai lavori precedenti di Townsend (sia nel versante DTBand,sia per quanto riguarda il versante SYL). La storia di Ziltoid è ben condita da un umorismo grottesco ma non pesante, anche se rimango curioso per quanto riguarda lo spettacolo di burattini.
Son colpevole signori della corte,ma concedetemi quantomeno un caffè pluridimensionale.

http://www.myspace.com/ziltoidtheomniscient

In fondo, mai dubitare di un folle, è la persona più affidabile in assoluto.

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