1983. Anni in cui si respira (musicalmente) un'aria gelida, quella della new wave. Siamo a Firenze e in quegli anni, tra i migliori gruppi new wave/ dark vi erano i Diaframma di Federico Fiumani.
Dopo aver partorito un 7" nel 1982 chiamato "Pioggia/Illusione ottica", un 7" nel 1982 allegato a una fanzine postindustriale "Free 8212" contenente "Circuito chiuso", una versione live di "Illusione ottica" su "rockgarage vol2" nel 1983 e una "Specchi d'acqua" per un LP chiamato "Body section" (allegato a Rockerilla) sempre nel 1983, pubblicarono questo fantastico 12" EP, contenete 4 pezzi molto simili nell'approccio ai precedenti già finiti su vinile, ma questa volta con qualche inserto di synth di Maurizio fasolo dei Pankow.
Già la copertina è molto curata e coglie subito l'attenzione...vi è rappresentata "Melodia", di Tranquillo Cremona, artista scapigliato delle seconda metà dell'800. Il retro del disco è molto curato, dove sono riporttai i quattro testi in colore giallo su sfondo nero, i nomi dei componenti e i vari crediti. All'interno due foto cupissime... una ritrae Vannini (Nicola, il vocalist) durante uno show, ricordando molto l'amato Ian Curtis dei Joy Division; l'altra vede i 4 musicisti in posa fotografica, nell'oscurità invernale delle fredda Firenze.

Inseriamo il disco, mettiamo la puntina e parte un pezzo che resterò indelebile nelle nostri menti... "Effetto notte".
Un giro tribale di batteria e basso (la sezione ritmica è affidata ai fratelli Cicchi), con la chitarra tagliente di Fiumani. Visioni cupe della vita, intuita dalle liriche intonate da Vannini (... "mi sento staccato da terra, posso vedere soltanto le infinite gradazioni del nero e morire in un respiro..."). Chiude il lato A la parte 1 strumentale di "Pop art", circa 2'17" di arpeggio di chitarra e synth.
Giriamo il 12" e parte "Pop art" parte 2. Un'altra canzone frenetica, con Vannini che intona un cantato visionario e meditabondo, con effetti di echo sulla pronucia "Pop art...art...art" e splendidi giri di basso, a cui si incastrano, come meglio si addice a questa song a "pennelo" riff minimali ma efficacissmi di Fender Telecaster.
La terza traccia è "Xaviera Hollander" che parte con il bacchettìo delle bacchette sul rullante, fin quando interviene il magico Fiumani con i suoi accordi, che solo lui puo creare. Un pezzo più introspettivo, sentimentale, "sulle geste di una donna annoiata" (come recita il testo).
Chiude la malinconia e più lontana come tipologia di song dalla altre "Altrove", ma più vicina alla prossima e mitica "Siberia". Gli accordi iniziali sono ormai mitici, molti la definiscono la "Transmission" dei Diaframma....
Un testo struggente, "non ho voglia di alzarmi ne di aprire la porta, cominciare a vivere è solo un ricordo". Di questa song ne fu fatto anche un videoclip, uno dei primi in Italia,con la regia di Toni Verità (lo stesso di "Dea" dei Litfiba, n.d.r.) con i quattro "grigiovestiti" seduti che fissano la telecamera, con un televisore alla spalle che trasmette immagini erotiche (molto probabilmete della stessa e autentica "Xaviera Hollander").

Con questo EP si chiude la collaborazione con Nicola Vannini alla voce, rimpiazzato poi dallo storico Miro Sassolini. Fu mandato via dallo stesso Fiumani, perchè a suo dire imitava spudoratamente Ian Curtis ed erano stufi dei continui accostamenti con i Joy Division. Da lì a poco fonderà i "Soul Hunters", con cui realizzaerà alcuni dischi a metà tra new wave e psichedelica. Ma il colpaccio avverrà solo nei '90, quando fonderà la "Audioglobe", oggi una delle maggiori società leader di distrubuzione indipendente.
Da ricordare una reunion con Vannini e Fiumani alla "Flog" di Firenze nel 1993, per la festa di Controradio. Eseguirono: "Ceremony" dei Joy Division, "Illusione ottica" e una incerta e imbarazzante (per Vannini) "Siberia".

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