Mi discosto dagli anni '80 per parlarvi di un artista che comunque in quegli anni ha lasciato più di un segno, con album tra i più belli e importanti della storia della musica italiana ("Siberia" è un capolavoro!).
L'album "Anni luce" è distante dalla New Wave che aveva contraddistinto il gruppo nei primi anni. Dopo "Box" del 1988, che aveva visto l'esordio del compositore, chitarrista e poeta Federico Fiumani alla voce, (in quel splendido pezzo qual è "Caldo"), i Diaframma si sciolgono.
Fiumani però nell'89 pubblica un ep "Gennaio", a nome "Diaframma", ma del cui antico progetto non rimane che lui, accompagnato da sessiomen che nel corso della sua carriera non saranno quasi mai dei punti fissi. Quindi "Diaframma" diviene il nuovo nome di Federico Fiumani, il quale dà una svolta cantautoriale alla sua carriera "da solista", senza però dimenticare il suo amore per il Punk.
Così dopo bellissimo "In perfetta solitudine" (forse il suo album migliore nella nuova vita) arriva nel 1992 "Anni luce". L'album, la cui copertina ricalca quella di "The Freewheelin' Bob Dylan", è meno scarno del precedente e, accanto a basso, batteria e chitarre, vede a volte l'innesto di tastiere e pianoforte.
Il disco è godibilissimo e, nonostante la voce un pò stonata (ma caratteristica ed efficace), presenta pezzi memorabili come "L'odore delle rose", "La mia vita con una dea" e "Romantico". Il rock è meno presente, c'è molta chitarra acustica e gli arpeggi sono di grande impatto e vena creativa; le liriche, come sempre, sono affascinanti e coraggiose.
Melodia e rock si incontrano con originalità e ci consegnano un disco da conservare nel tempo.
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