Federico Fiumani (alias Diaframma) aveva un contratto con la Ricordi, per la quale realizzò nel '90 "In perfetta solitudine" e "Da siberia al prossimo week-end".
Il tentativo dei discografici per il terzo album era quello di promuoverlo nel circuito delle radio tramite la partecipazione a Sanremo e un lavoro "commerciale". Ma Federico non è proprio una persona incline al compromesso e, pur di difendere la purezza delle sue canzoni, si liberò dal suo contratto, per fare rientro nella sua dimensione ideale.
Dopo "Anni luce", che sancisce il ritorno di Fiumani nel circuito underground, il nostro mette insieme un cast di alto livello che vede la collaborazione del grande Gianni Maroccolo(Litfiba, C.S.I.) alla produzione, Francesco Magnelli (C.S.I.) alle tastiere, Pino Gulli (C.S.I.) alla batteria, Marco Bachi (Bandabardò) al basso e Mara Redeghieri (Ustmamò) ai cori…
L'album, del 1994, è "Il ritorno dei desideri", titolo che ci trasmette la voglia di fare ancora musica del Fiumani e di risvegliare il suo animo più rock, dopo dischi decisamente più intimi e cantautoriali. Questa volontà viene trasmessa nei pezzi che sprigionano uno spirito punk (il sogno, underground, è la crisi) con chitarre aggressive e voce urlante: c'è rabbia e dolore e il tentativo di gridarlo al mondo. Ma ci sono anche momenti più soft e malinconici (trattami bene, una stagione nel cuore, metropolitana ore 9 e 30, labbra blu… ), ballate, rock'n'roll (mi fai morire) e per finire un pezzo strumentale.
Disco molto suonato, con lunghi fraseggi strumentali e assoli di chitarra, è un lavoro rock, suonato nelle sue infinite espressioni.
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