"In perfetta solitudine": mai titolo fu più veritiero; difatti dopo aver salutato (mandato a casa) il grande Miro Sassolini, Federico Fiumani si ritrovò (come nel precedente EP "Gennaio") a ricoprire le vesti di compositore, autore dei testi, chitarrista e cantante del gruppo insomma si ritrovò: In perfetta solitudine, perfetta per il risultato che è riuscito ad ottenere: un disco carico di canzoni intime ma bellissime.
L'album in questione rappresenta per chi scrive l'apice della poetica di Fiumani che mette in fila un classico dopo l'altro. Si parte con "In perfetta solitudine" riuscitissima cavalcata in cui si incastrano al meglio citazioni cinefile, poi "Vai" con la supplica di Federico: VAI ovunque va bene purchè si vada, "Io amo lei" racconta di un amore vero (Io amo lei non gli altri uomini che ha avuto) in cui contano solo le due persone coinvolte e non tutto il resto, "Beato Me" forse è il capolavoro del disco in cui l'autore ringrazia per tutto ciò che di buono ha avuto (Beate le mie braccia se son forti e possono abbracciarti, beato me, "I Giovani" ovvero la difficoltà di prendere parte ad un mondo che non ci appartiene, ad una comunità che ci vuole ma che noi non desideriamo (Io non vi ho mai voluto al mio fianco che volete da me), "Brutto Orso" narra della vera storia di Sonny, pugile costretto ad andare al tappeto dalla mafia del pugilato durante un incontro tra pesi massimi, Il Portiere nobilità il ruolo meno apprezzato nel gioco del calcio, ma a Federico bastano solo voce e chitarra per dire che (Quando un portiere para un rigore non puoi fare a meno che metter da parte i sospetti e volergli bene) e noi non possiamo che essere daccordo, "Diamante Grezzo" non è che una appassionata e disperata richiesta d'amore (Diamante ti prego vieni a portarmi dell'acqua, Diamante ti prego vieni a dare un po' di sollievo a questa sete insaziabile), nel finale Fiumani si vuole divertire e spara a ripetizone pezzi come "Irriconoscente" in cui si racconta di mogli che non hanno rispetto per le sue ossa, "Trecento Balene" invece, di come, succhiar mentine succhiate non sia lo sport di nessuno, "Grande e infinito" sono gli aggettivi che il poeta utilizza per descrivere il suo amore, in "Io ho freddo adesso" ci viene mostrato il limite della gente (Se il tuo mondo si ferma ai tuoi discorsi, se il tuo cielo si ferma al tuo balcone) ma poi in fondo al disco troviamo quella "Verde" che ci fà dire: "questa è una canzone di Federico Fiumani" una ballata d'amore atipica senza frasi come "vorrei stringerti a me forever" e con una chitarra finale atipica ma incisiva.
I Diaframma sono un vero e proprio patrimonio della musica italiana ed è un vero peccato che in pochissimi li conoscano ma un disco come questo merita di rientrare in ogni raccolta di qualsiasi buon ascoltatore.
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