18 Novembre, fuori fa leggermente freddo, il cielo è grigio e io sono nel mio appartamento "all'Uni" stranamente, quando di norma dovrei essere a casa visto che siamo a fine settimana. Il motivo è molto semplice, questa sera c'è Fiumani, cioè i Diaframma, cioè uno dei miei gruppi preferiti quindi faccio questo piccolo "sacrificio". Mi vesto e cerco di preparami quando d'improvviso mi accorgo di aver perso il cellulare (con il quale ho intenzione di fare qualche video ricordo nonchè una foto col mitico Federico oltre ad aver sempre in esso svariate cose tra cui anche filmati di altri concerti); inizio a bestemmiare e preso dal panico metto sotto sopra tutta la stanza non trovandolo salvo poi andare nel luogo dove l'avevo visto l'ultima volta (un ristorante) e fortunatamente trovandolo, me lo faccio consegnare dalla cameriera. Detto questo, inizio ad incamminarmi verso il posto desiderato per poi arrivarci (e siccome non avevo pranzato mi permetto pure di cenare come si deve, permettetemelo).

Pensando di arrivare con qualche minuto di ritardo fortunatamente non è ancora iniziato niente e anzi la stanza è ancora semi vuota dove, girandoci, mi trovo lui, Federico a parlare insieme al resto della band e a fare autografi e foto. Vorrei avvicinarmi ma non ce la faccio e decido di rimandare il tutto a fine concerto. Le ore passano e la stanza si riempie sempre di più fino a diventare totalmente piena e comprendente gente di vario tipo (da darkettoni, nerd, metallari ecc ecc), detto questo la band s'incammina per salire sul palco e lo spettacolo comincia. Mi metto in prima fila e assisto al tutto disturbato qualche volta dalle grida di qualche oca del cazzo (che nel frattempo avrà fatto morire uno dei miei timpani), Fiumani da vicino fa quasi paura, lungo e secco come una foglia con un ciuffo che quasi non sembra vero, ha cinquant'anni ma sembra averne meno della metà: si dimena, salta offrendo una grandissima prestazione alternando pezzi rock cantautorali a quelli del primo periodo new wave (cantati da lui invece che dal grande Vannini) tra più leggeri e più spinti (scatenando un leggero pogo nelle retrovie). I momenti migliori vengono raggiunti quando sfodera classici da repertorio quali "Siberia", "Tre volte Lacrime", "Caldo" ecc. e questo a testimonianza del gradimento del pubblico. L'estasi è raggiunta quando tira fuori pezzi rarissimi come "Altrove" e "Effetto Notte" rimanendo ammaliato dal suono, dalla potenza e dal tiro della batteria tanto che dentro di me mi dico "Cazzo, questa si che è arte. Fanculo a tutta la merda elettronica, fanculo a tutti i gruppi del cazzo di tendenza spacciati per elite, fanculo a tutto quanto". Ad un certo punto Fiumani ci saluta, se ne va e il pubblico lo invoca mentre dall'altra parte ci assicurano che questioni di secondi e ci concede il bis e neanche il tempo di dirlo, che incamminandosi insieme agli altri musicisti risale, ritornando sulla sua postazione; ad un certo punto suona il riff di "Eroi nel vento" anche se alla fine ha lasciato perdere (con tanto di bagnamento delle mutande del sottoscritto che ci sarebbe potuto rimanere ma che poi è "solo" venuto).

I Diaframma eseguono mostro e chiudono la serata (stavolta per davvero). Vado nello stanzino dove riceve i fan e colgo l'occasione per farmi una fotto con lui comprando anche il CD facendomelo autografare. Finito tutto faccio ritorno all'appartamento e nel mentre scorrono fisse come una pellicola le immagini della serata e mi dico "E' proprio vero, è un dinosauro in estinzione, quando gente come lui non ci sarà più saremo decisamente più soli".

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