The dark side of Firenze. 1982.

Un giovane gruppo, influenzato dalla ondata dark wave britanica ha appena inciso il loro primo 45 giri. Siamo nel dicembre 1981 e son passati solo pochi giorni dalla loro prima esibizione, quando i Diaframma si recano a Bologna negli studi della "Italian records" di Oderso Rubini. Con loro portano un demo, con inseriti brani dai titoli molto cupi, come "Effetto notte", "Illusione ottica", "Pioggia", "Disagio" e "Nevrosi". Dopo un'accurata scelta, i 4 fiorentini e Rubini scelgono "Pioggia" per il lato A, mentre la b-side sarà "Illusione ottica".

Registrato in quattro giorni, il singolo vedrà la luce nell'Aprile 1982, in una tiratura di 1500 copie. La copertina, molto tenebrosa, vede un'immagine giovanile di Arthur Rimbaud, poeta maledetto francese dell'800, in cui Federico Fiumani (nonchè chitarrista e autore dei testi) si ispira per scrivere i propri testi. Alle sezione ritmica troviamo Gianni e Leandro Cicchi, rispettivamente batteria e basso; alla voce il dj della RoKKoteca Brighton, Nicola Vannini, colui che grazie al suo lavoro portò una certa cultura musicale ispirata alla new wave dei "Joy Division". Il retro vede invece Rimbaud sul letto di morte, i titoli dei due brani e i vari crediti sono scritti su una busta interna.

Ma passiamo ai contenuti musicali.... il disco vede due brani cantati in italiano, fatto insolito per l'epoca... cantati su un tappeto musicale post-punk molto tetro, ma non troppo dark, Sicuramente "Pioggia" è il brano più cupo, dove la Fender di Federico è molto spigolosa e il cantato di Nicola è meditabondo e cupo e se vogliamo nemmeno troppo intonato (questo difetto lo si noterà soprattutto nei live), la sezione ritmica è formidabile... veri e propri giri tribali e lugubri. Il testo possiamo considerarlo una vera e propria poesia, che si conclude dicendo "la vita si spegne far le gocce di pioggia" (ogni singola parola è intervallata da un riff acidissimo di chitarra).

Il lato B, "Illusione ottica" e una song con accenni più melodici, costitita dalla prima parte cantata e da una seconda tutta strumentale, se non per alcuni acceni melodici di voce... diventerà un cavallo di battaglia dell'epoca 82/85. Questo disco ottenne recensioni positive da "Il Mucchio selvaggio" e altre riviste specializzate, offrendo al gruppo varie possibilità di esibizioni dal vivo anche fuori Firenze, inviti a trasmissioni radiofoniche che in poco tempo portarono all'esaurimento della tiratura del singolo.

Oggi, come tutti i dischi "preSiberia" dei "Diaframma", è molto raro, e raggiunge cifre collezionistiche molto alte.

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