Federico Fiumani, Mirò Sassolini.... una coppia straordinaria capace di unire melodia, sinfonia lirica, catarsi e soprattutto geniale poesia.

Nelle parole e nei testi di Fiumani interpretati da Sassolini, tutto si trasforma in un'immensa emozione che nessuna parola comune può sottolineare. "Il ghiaccio si confonde con il cielo e con occhi quando il buio si avvicina", parole perfette tratte da una Siberia pronta a manifestare tutto il suo rancore malato, nei confronti della depressione più profonda e lancinante, derivante dal buio, dal gelo e dal caos.

"Al calore del petrolio bruciato", manifestazione di senso per Fiumani, che elabora un lutto interiore pronto al massacro penetrante, perfettamente rappresentato dal recitativo monosillabico di Sassolini. Tutto questo solo nella 'Siberia' che apre il disco, che introduce perfettamente l'atmosfera della quinta canzone, probabilmente la gemma più riuscita del disco, 'Amsterdam', perchè perfettamente suonata dai Litfiba e cesellata da un testo straordinario.

Altra situazione presentata dal Disco è l'ambient storico nel quale è stato prodotto, perchè fortemente debitore di suoni gotici provenienti da Joy division e Cure, incastonati con una perfezione testuale quasi dadaista, votata al senso letterario e intimista. Ascoltando 'Siberia' quello che si coglie è la volontà di andare oltre le canzoni, di andare oltre oltre la semplice interpretazione testuale, e di soffermarsi su immagini figlie di strani colori come il bianco lattice o il nero pece del petrolio o il grigio plumbeo di Neo grigio.

Insomma UN CAPOLAVORO DI ARTE ESPRESSIONISTA.

Carico i commenti...  con calma