Vent'anni sono trascorsi da "Siberia" (Volume 1), da quel 1984 glaciale e claustrofobico in cui prese alla luce in una Firenze ancora scossa dai furori del post-punk, uno dei capolavori del rock italiano. Molte cose sono cambiate da allora: mode, costumi, stili, e nel caso dei Diaframma, cambi di formazione e dischi, alcuni fantastici ed altri di transizione, dove l'unico elemento irremovibile che ha dettato l'attitudine di indipendenza artistica dalle logiche commerciali (a spese proprie) è Federico Fiumani.
I Diaframma sono lui, non c'è storia. I suoi straordinari testi autoreferenziali, ironici, realistici e a volte cinici hanno contraddistinto una carriera ultra-ventennale dove il post-punk e le chitarre alla Tom Verlaine hanno pian piano amalgamato un'esigenza cantautorale più matura.
Il tredicesimo capitolo di questa straordinaria storia è "Volume 13", l'ultimo album, che si pone nel loro percorso come uno dei più riusciti e particolari. Il passato è il protagonista assoluto come lo è stato nel precedente "I giorni dell'ira", in una modalità più intimista. C'è poco da dire sulla musica: rock d'autore con attitudine punk nascosta ma sempre presente. Arrangiamenti scarni con la voce in primo piano. Sono i testi a rendere unici e originali questi brani, e la modalità in cui sono cantati. Le traccie si assomigliano volutamente tutte. Da ricordare la collaborazione in tre brani delle tastiere di Fabrizio Massara (Baustelle).
Gli anni '70, il movimento e il desiderio di cambiamento in relazione con una donna in "Il sogno degli anni '70", l'apertura "emo" del disco "Ho venduto metà del patrimonio che ho per il fascino ambiguo di una semplice fotografia. Una foto mai vista che parlando mi disse E valeva la pena? e valeva la pena? e valeva la pena?" che insieme a la successiva "Elvis ed io", rappresentano i momenti più tirati dell'album, aprendo a otto ballad cantautorali indimenticabili. Alla terza traccia giunge il capolavoro del disco; "Fine di una relazione", un racconto autobiografico sostenuto su un arpeggio ossessivo e spezzato dal ritmo ordinato di Daniele Trambusti (batterista, collaboratore di Litfiba e company). Una storia d'amore finita, contornate da episodi, oggetti, descrizioni minuziose di un periodo storico-musicale fiorentino irripetibile con frecciate dirette al movimento punk del '77 contro il nichilismo e l'arroganza di alcuni "...E quello che mi faceva più rabbia è che io gente così l'avevo anche sostenuta e ammirata, comprando un'infinità di dischi ed esaltandomi ai loro concerti". Un'altra storia è "Francesca, 1986", ironico e violento racconto di una relazione, con due versi da citare e scrivere a caratteri cubitali sui muri "La sera la passiamo guardando un film, ma al mattino appena svegli io la sodomizzerò", e ancora "...Andiamo allo stadio, c'è Fiorentina-Juve e se ami tanto la violenza, vedrai quanta ce nè!". La malinconia di "Lode ai tuoi amici" rimando al suo manifesto neo-sensibilista "Noi malinconici abbiamo un ritmo più profondo di quello che ci pone il mondo" e la "pornografica" "Luisa dice" "Luisa è una ragazza un pò strana, che ama farsi penetrare, ed altrettanto ama penetrare selvaggiamente. Bocca sulla bocca, seno contro seno, lama sulle labbra...", concludono la prima parte del disco per riaprirsi poi con il raro episodio strumentale "Music n°1".
"Questo tempo con me" parla ancora della sua Firenze, ossessione non solo Fiumana "Questo tempo con me, e chi se lo aspettava poi, perchè?...questa sera dove andiamo?...al Tenax per il suo nuovo anno, ma c'è la selezione e non ci fanno più entrare". La terza donna nominata nel disco dopo Francesca e Luisa, è Silvia in "Ai piedi di Silvia", citando coraggiosamente un cantautore un pò più conosciuto di lui "Ha ragione Vasco quando dice che una donna non perdona, se la fai più importante di te". La provincia toscana e la fuga dalla città di "Vaiano" "Voglio andare a Vaiano per trovare un disperato ma reale aggancio con la realtà" e "Day off" un altro capolavoro descrittivo e cinematografico, concludono un album dall'emotività a mille.
Rabbia, ironia, frustrazione, consapevolezza, malinconia, e poi Firenze, il Tenax, il punk, il '77, Francesca, Luisa, Silvia, il sesso, la musica, i concerti, tutto in questo "Volume 13", opera di un uomo-cantautore che verrà ricordato, sicuramente dopo molti anni, per l'imprescindibile contributo fornito alla musica italiana.
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