Anno 2007. L'allegra banda (si fa per dire) di Adrian Hates torna alla grande.
Tre anni fa i Diary Of Dreams ci avevano lasciato un gemma preziosa. Si chiamava "Nigredo", un album che, secondo il mio modesto parere, deve essere affiancato ai grandi capolavori della musica, soprattutto di quella più Gotica. Ora ci propongono "Nekrolog 43" ed è un altro capolavoro, che se non supera il precedente, di sicuro lo eguaglia.
Il sound dei Diary Of Dreams, non è cambiato molto, qui infatti troviamo tutte le carattaristiche, melodie decandenti, un crescendo delle canzoni, sempre molto drammatico e epico, un uso dell'elettronica, molto elegante, tutto rivisto in un ottica ancora più matura, smussando quei leggeri spigoli che forse erano rimasti.
La voce splendida di Adrian Hates, qua è ai massimi livelli, un timbro basso, caldo e avvolgente, in questo album tenta di variare un po'di più rispetto alle prove precedenti, un esempio può essere "Tears Of Joy" in cui tenta vocalizzi meno gotici, riuscendoci alla grande
L'album si apre con la canzone che da il titolo al cd "Nekrolog 43" una canzone un po' ostica forse, perchè cantata in tedesco, ma superato il primo ostacolo, ci si rende conto di star ascoltando una canzone bellissima. Un tempo lento e ipnotico, la voce di Adrian cupa e sinistra ci guidano attraverso questa prima freccia lanciata dal arco dei Diary Of Dreams. Dopo è la volta di "The Plague" primo singolo estratto, qua il ritmo si fa più sostenuto, l'atmosfera di questa canzone mi ha ricordato certi Ramstein più oscuri, anche se i Diary of Dreams hanno un' eleganza nel tessere le loro trame melodiche che i Ramstein non avranno mai.
La già citata "Tears Of Joy", è una delle canzoni più belle scritte da Adrian Hates, introdotta dal pianoforte, man mano prende forma, la voce di Adrian ai massimi livelli, ci regala un ritornello da lacrime agli occhi. Vorrei citare ancora "The Valley" una ballata per piano e voce, la degna chiusura un album, veramente bello.
I Diary Of Dreams in 15 anni di cariera si può dire che non abbiano mai sbagliato un colpo, hanno portato avanti il loro discorso, maturandolo e rendendolo migliore ogni volta. Un disco da avere assolutamente.
Carico i commenti... con calma