Nigredo è un viaggio nei meandri più nascosti della nostra anima, un viaggio in cui conosci l'inizio, ma non sai dove ti condurrà. Nigredo è il buio che c'è in me, che c'è in te, che c'è in tutti noi.
I Diary Of Dreams sono una delle più belle realtà, che la scena gotica ci ha dato negli ultimi anni; capitanati da Adrian Hates, sono stati capaci di confezionare veri e propri gioelli neri. Nigredo si apre con "Dead Letter" una calvacata che cresce lentamente, maestosa e decadente. "Kinodrom" viene introdotta da un ipnotico riff di tastiera, per poi dare spazio al ritmo ossessivo di batteria, che termina in un ritornello di grande intensita emotiva. L'album prosegue nella sua discesa nell'inferno personale di Adrian Hates. Canzoni come "Reign of Chaos", "Tales Of The Silent City", "Portrait Of A Cynic" sono pregne di un'atmosfera nera come la pece. L'apice del disco è "Cannibals" struggente nella sua malinconica melodia, in cui l'ormai rassegnato Adrian, ci invita a dare il benvenuto ai cannibali che mangiano le nostre vite.
Nigredo non è un disco per tutti, può farti innamorare di lui, ma puoi anche odiarlo, perchè non ha via di mezzo. L'unica cosa di cui sono sicuro è che non può lasciare indifferenti. Tutti gli amanti della musica più decandente e oscura dovrebbero avere questo oggetto di rara preziosità per custodirlo preziosamente dentro di sé.
Carico i commenti... con calma