Correva l’anno 1994 quando un gruppo di ragazzi norvegesi capitanati da Shagrath , durante la vera esplosione del black metal norvegese pubblicano il loro debut album, “For All Tid”, un album che ottenne subito un grosso successo. Nel 1998 l’album fu ristampato dalla Nuova Etichetta, La Nuclear Blast, aggiungendo però alla vecchia versione 2 bonus track. È l’album più legato ai canoni del black primordiale che i Dimmu Borgir abbiano mai pubblicato e riesce a donare atmosfere sublimi e glaciali, che sono il vero punto di forza dell’album.
Le tastiere, presenti anche se non eccessivamente, riescono a donare ai pezzi un'aura quasi mistica. Il cantato di Shagrath è perfetto: Riesce ad accentuare ancora di più la freddezza di questo disco. Ogni volta che canta provo un tuffo al cuore.
Alcuni hanno criticato l’album per la produzione non all’altezza. Io non mi trovo d’ accordo con questa affermazione, perché bisogna ringraziare anche la produzione scadente se possiamo avere certe atmosfere. Mancano I testi: Il gruppo ha deciso di non includerli perché questi ultimi sono scritti i norvegese e traducendoli si sarebbe persa almeno in parte la loro bellezza. I pezzi sono 11, ma in realtà sembrano tutti legati fra di loro, come un monolite inseparabile di emozioni. Il picco viene raggiunto nella title track, che nonostante non prediliga tempi cattivi e chitarre assordanti riesce ad evocare una malvagità e una forza evocativa assolutamente non comuni.
Come al solito il mio vocabolario risulta quasi riduttivo per definire un capolavoro del genere , almeno per quanto riguarda le mie preferenze, votate sulle atmosfere. Compratelo, non ve ne pentirete.
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