"« Giovanni, cosa ti han fatto? » Balbettò la madre, prendendosi il volto fra le mani. « Giovanni, ma questo è sangue! » « Devo andare, mamma. » ripeté lui. « L'ho già fatto aspettare abbastanza. Addio, mamma. ». Uscì come portato dal vento. E allora la mamma finalmente capì la tristezza del figlio e chi fosse il misterioso individuo che passeggiava su e giù per la strada, in attesa, chi fosse quel sinistro personaggio fin troppo paziente. Così misericordioso da accompagnare Giovanni alla vecchia casa (prima di condurslo via per sempre), affinché potesse salutare la madre; da aspettare parecchi minuti fuori dal cancello, lui, signore del mondo, in mezzo alla polvere, come pezzente affamato."
"La Boutique Del Mistero" è una raccolta di racconti surreali di Dino Buzzati, uscita nel 1968, per far conoscere meglio quanto aveva scritto. L'opera in sé è formata da trentuno racconti pubblicati prima dallo scrittore bellunese. Il tema costante proposto da Buzzati è l'angoscia, la sconfitta, la morte, il sogno, il ricordo, il mistero dietro l'apparente normalità delle cose.
"I Sette Messaggeri" è forse uno dei racconti più famosi e forse per questo viene messo come primo racconto; qui il protagonista dovrà fare i conti con l'irraggiungibile, pur avendo davanti un futuro brillante. Facciamo un salto in avanti: racconti come "Racconto Di Natale", "Il Cane Che Ha Visto Dio" e "La Fine Del Mondo" affrontano temi religiosi e, negli ultimi due, anche l'incomprensione umana verso lo spirito, mentre il primo è una storia a lieto fine. "Eppure Battono Alla porta", "Una Cosa Che Comincia Per Elle" e "I Topi" già dall'inizio si può notare che la storia si conclude tragicamente, per volere di una forza superiore, stritolando i più deboli. "Sette Piani" è forse il racconto più interessante e surreale, il protagonista deve affrontare spiegazioni ingiustificate, sbagli, eventi casuali, che, alla fine, lo porteranno alla morte. "Il Mantello" è uno dei racconti più belli del bellunese; alla felice figura della madre si contrappone lo sconsolato personaggio del figlio, conscio del suo destino. "Inviti Superflui" e "Le Gobbe Nel Giardino" affrontano i temi del ricordo e, specialmente il primo, affronta la psicologia degli uomini.
Opposti i racconti "La Torre Eiffel", che presenta il desiderio di arrivare in alto, a conquistare il cielo, e "Ragazza Che Precipita", che tratta del contrario: una ragazza si butta da un grattacielo e ha fretta di arrivare giù, simboleggiando la brevità della vita. "Il Colombre", probabilmente il racconto più famoso, affronta come tema la paura degli uomini per l'ignoto; qui il protagonista rimane "con l'amaro in bocca". "La Giacca Stregata", famoso anche questo, rappresenta la situazione odierna, cioè i ricchi si arricchiscono a discapito dei poveri, ma Buzzati ha provato a immaginare un lieto fine. "L'Assalto Al Grande Convoglio" e "Il Tiranno Malato" narrano di comandanti che sono arrivati al capolinea, alla fine della loro vita; il primo espone anche un'idea vaga della morte. Con "Il Disco Si Posò" Buzzati vuole farci capire che (forse) è stato un bene che Adamo ed Eva abbiano mangiato il frutto dell'albero del Giardino Dell'Eden, obbligandoci a pregare, essere peccatori e morire. Interessanti sono i racconti "Questioni Ospedaliere", "Il Corridoio Del Grande Albergo", "La Goccia", "L'Umiltà" e "Riservatissima Al Signor Direttore".
Questi sono più o meno i racconti più rappresentativi di Buzzati. Vorrei aprire una piccola parentesi personale: per me il racconto più bello è "Qualcosa Era Successo", in cui i viaggiatori di un treno vedono che è accaduto qualcosa, e la tensione sale sempre di più...
La narrazione di Buzzati è proposta in un linguaggio per tutti, non difficile da capire. Per questo lo consiglio a tutti, soprattutto agli amanti del genere; se volete leggere qualcosa meno horror di Stephen King, ma che vi turbi la notte... questo fa per voi.
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