Qualsiasi gruppo avesse deciso di dare come titolo ad un proprio greatest hits, quello affibbiato dai Dire Straits a questo disco, sarebbe stato sicuramente tacciato di stupidità o incoerenza alla ennesima potenza. I Dire Straits contravvenendo a qualsiasi regola nonché uso e consuetudine, ti pubblicano una raccolta dopo un multi-million seller come "Brothers In Arms", dandogli il titolo del brano più popolare in esso contenuto, richiamato anche dalla copertina. Al di là dell'opportunità o meno della scelta commerciale posta in essere, adesso come adesso l'acquisto di un greatest hits (considerati i folli prezzi a cui pagare un dischetto) resta uno dei mezzi con cui intelligentemente avvicinarsi a degli artisti poco familiari. Questa compilation ripercorre quasi cronologicamente la storia di questa band formata da un ex professore di scuole superiori Mark Knopfler, suo fratello David, l'allora studente in sociologia/commesso in un negozio di dischi John Illsley e l'unico musicista professionista di nome Pick Withers (già con i Primitives di Mal).

Spinto il tasto play andiamo ad assaporare "Sultans Of Swing" (il primo grande successo che impiega ben cinque mesi prima di farsi strada nella U.k. chart) e "Down To The Waterline", attraverso le quali si nota che il sound non si uniforma assolutamente alla tendenza punk del momento, puntualizzando da subito quali sono le basi e le principali influenze del quartetto: blues, country e melodie chiare.
Di "Portobello Belle" ce ne viene presentata un'inedita versione dal vivo che richiama l'atmosfera celtica alla base delle colonne sonore scritte dal leader fino a quel momento ("Cal" e "Local Hero"). "Where Do You Think You're Going" (come la precedente tratta da "Communiqué"), sembra figlia di una session "tra amici", senza alcun sacrificio per la resa sonora. Fin qui ci troviamo di fronte un quartetto "non celebre", caratterizzato da un anonimo cantante con la voce simile a quella di Dylan, che ha avuto l'audacia di colmare con personalissimi assoli delle canzoni che avevano assorbito al meglio gli insegnamenti di J.J. Cale. Infatti lo stile del gruppo è essenziale, anzi direi scarno, con delle solide basi di rock blues di derivazione tradizionale dove a dominare la scena è sicuramente il dialogo botta-risposta tra la voce e la chitarra della stella nascente (musicalmente parlando....) Mark Knopfler.
Nella seconda metà del 1980 i Dire Straits perdono David Knopfler e si ripresentano al grande pubblico con "Making Movies" da cui ascoltiamo: 1) quella che ne fu la song di apertura "Tunnel Of Love" (a suo tempo un 45 giri superiore agli otto minuti diviso in due parti), lunga ed articolata e diciamo anche antesignana delle cavalcate musicali che verranno; 2) "Romeo And Juliet" sicuramente più semplice e caratterizzata da un tappeto musicale più elementare, che raggiunge lo "zenith" con l'accarezzamento a mani nude della magica "Stratocaster rossa" nel finale. "Private Investigation" è la testimonianza che oltre a Dobro e Fender (di vario colore) c'è spazio anche per la chitarra acustica ed un'atmosfera rarefatta; "Telegraph Road" in versione live (ma inappropriatamente accorciata) dispiega passaggi strumentali ed un assetto genialmente concepito al fine di dare rilievo al talento chitarristico del leader.

Nel frattempo i Dire Straits hanno reclutato tra le proprie righe il chitarrista californiano Hal Lindes e l'inglese Alan Clark alle tastiere, mentre l'ex Rockpile Terry Williams (chiamato a sostituire Mr. Pick Withers) esordisce con il gruppo nella tanto "rockabilly" "Twisting By The Pool" presente su questo cd.
"Brothers In Arms" (disco che per molti non ha bisogno di presentazioni) è il lavoro in cui Mark Knopfler conferma fortemente - come se ce ne fosse stato il bisogno - la propria leadership, avvalendosi di una schiera di blasonati collaboratori (Tony Levin, Sting ed Eric Clapton per citarne alcuni) che lo hanno coadiuvato a "rendere eterni" l'effervescente "Walk Of Life", la struggente titletrack ed il brano che (forse) più di tutti rappresenta la nuova identità della band e che meritevolmente intitola la presente raccolta.

Per coloro che abbiano ancora dei dubbi sulla convenienza dell'acquisto, mi permetto di suggerirlo, vista la facilità di reperibilità sul banco degli usati o come "special price", mentre per i soliti detrattori spero trovino il tempo di soffermarsi sulla seguente citazione di un più famoso connazionale di Mark Knopfler: L'uomo che non ha alcuna musica dentro di sé, che non si sente commuovere dall'armonia di dolci suoni, è nato per il tradimento, per gli inganni, per le rapine. I motivi del suo animo sono foschi come la notte, i suoi appetiti come l'erebo. Non vi fidate di siffatto uomo. Acoltate la musica... (magari parlava proprio di questa).

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