1993. I Nirvana hanno da poco sfondato, il metal sta arrancando, il rock in generale sta cercando una nuova identità. Sembra che, come ai tempi del punk, ci sia qualcosa da rimuovere, i preziosismi, il troppo glam-rock, ciò che non rispecchia l'idea del grunge e del nuovo rock, e i Dire Straits sembrano essere tra le vittime predestinate di questo rimpasto.

Eppure, in quella che sarà l'ultima tourné promozionale per un nuovo album, la band capitanata da Mark Knopfler dà il meglio di sé e fa spesso e volentieri il tutto esaurito. Lo show riproposto in questo live è stato registrato metà a Parigi e metà a Rotterdam, ma l'effetto è splendido.

La canzone d'apertura è "Calling Elvis", che parte piano e silenziosa per poi salire improvvisamente e proseguire in un continuo cerscendo, soprattutto nella seconda parte, dove Mark e compagni improvvisano di brutto, con una serie di assoli impressionanti e godibilissimi. Poi arriva l'allegra "Walk Of Life", pulita e fatta bene, ma che nulla aggiunge, forse, al live. Poi "Heavy Fuel" è una scarica di adrenalina pura che non accenna a calare fino a che, con due colpi di batteria, parte all'improvviso il sassofono di "Romeo And Juliet", capolavoro assoluto in questa esecuzione, sentita, dolcissima e straziante. Dopo arriva un altro classico da concerto, "Private Investigations", semplicemente geniale, che tiene benissimo la suspance nel lungo pezzo finale.

"Your Latest Trick" è leggermente diversa dalla versione in studio, ma ugualmente bellissima e prelude ad una magnifica "On Every Street" che ha una coda allungata da Knopfler e compagni che la rende nettamente superiore alla versione in studio. "You And Your Friend" è forse una traccia inutile, bella anch'essa, ma nulla di speciale. "Money For Nothing" manca dell'intro, purtroppo, ma è molto più selvaggia e veloce dell'originale ed è uno dei brani migliori di questo LP che si chiude con una versione magnifica e sontuosa di "Brothers In Arms", capolavoro assoluto, che, dopo la parte che c'è pure in studio, cresce fino ad una serie di assoli letteralmente mozzafiato, struggenti, che chiudono in splendore questo disco che come unico difetto ha l'assenza di "Sultans Of Swing".

Un live a mio parere definitivo, che resta tra le più belle pagine di un gruppo che ha smesso troppo presto e di tutto il rock in generale.

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