Questo lavoro appena sfornato dai torinesi Disarmonia Mundi è all'ascolto, soprattutto per chi fosse al primo incontro con la band, semplice lineare e divertente. Invece, per chi li conosce da un po', diventa maledettamente difficile dare un giudizio perchè ci sono diversi fattori che entrano in ballo quando si parla dei suddetti piemontesi.

Inizio col dire che il mio voto da un lato è meritato perchè la band si esprime con molta pulizia e buona tecnica nel suo death metal swedish style ultramelodico. D'altro canto però siamo di fronte a 11 tracce che si assomigliano tutte e che, pur confermando l'ottima abilità dei musicisti, altro non fanno che delineare un panorama di carenza in fase compositiva da parte della band, visti, considerati e ascoltati anche i precedenti album.

Di "Mind Tricks" c'è una cosa che mi ha colpito in particolare e non mi ha fatto un buon effetto: mi sembra che la band abbia cercato a tutti i costi di fare un disco supercommerciale, nel senso che ogni singolo pezzo è orecchiabilissimo e con certi ritornelli purtroppo in stile Eiffel 65 (quel gruppo sempre piemontese che faceva dance, mi pare si chiamino così) c'è da chiedersi cosa effettivamente voglia ottenere il gruppo da questo disco. Le song si sviluppano tutte molto bene per carità, ribadisco che i nostri sanno suonare e sanno rifarsi a bands come In Flames, Dark Tranquillity, c'è qualcosina dei Necrodeath (ma proprio qualcosina), così come c'è qualcosina degli Opeth e degli At The Gates.

Però in complesso permane la mia delusione di fondo proprio per la sconcertante somiglianza dei brani tra di loro e per molti ritornelli con voce davvero alla Eiffel 65. Altra cosa che mi ha lasciato l'amaro in bocca è il fatto che questo doveva essere un passo avanti, "Mind Tricks" doveva rappresentare un salto di qualità e di personalità soprattutto da parte dei Disarmonia Mundi che invece restano troppo legati alle band svedesi citate prima, tanto che in fondo questo album a pensarci bene risulta abbastanza "già sentito".

Un punto a favore resta la produzione (album registrato in Svezia...) e la capacità di questi ragazzi italiani di fornire un prodotto molto energico all'altezza degli esponenti più importanti di questa scena musicale. Non devono passare inosservati insomma. Per chi volesse ascoltarli, comunque consiglio di iniziare dai vecchi lavori "Nebularium" e "Fragments Of D-Generation" prima di passare da questo. Credo che anche voi così confermereste le mie impressioni.

Come fatto in altre recensioni, qui non mi soffermo sulle singole canzoni, vi basti sapere che questo disco potrebbe essere la sintesi del suo genere musicale in senso molto scolastico. Un compito in classe insomma, un po' banale ma scritto molto bene.

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