Nella scena punk-hardcore da qualche tempo a questa parte nascono e si moltiplicano come cavallette gruppi-cloni degli storici Discharge. Proprio da loro loro infatti deriva il termine Dis-beat o d-beat, che sta ad indicare quel particolare ritmo di batteria, la cui paternità viene attribuita (erroneamente! Vedi Motorhead) al batterista Terry Roberts della formazione inglese.

I Dischange, (con la N!!) lo si capisce già dal nome, sono ispirati fortemente ai quattro di Stoke-on-Trent. Ma se non altro non rientrano nella sopracitata nuova ondata massiva del "Dis", dal momento che il loro "Seeing Feeling Bleeding" esce nel lontano 1993. Il disco degli svedesi è il loro primo e unico LP, preceduto solo da un paio di 7" split.

L’impatto sonoro è forte: chitarre carta-vetrate dal suono compatto, basso distorto a dovere, cassa della batteria corposa e preponderante per esaltare quel particolare beat, voce roca e sporca; questi elementi insieme a un ottimo mixaggio rendono i pezzi personali, nonostante tutto sembra indicare il contrario.
Le liriche non sono affatto lunghe, piuttosto concise, solo qualche parola o frase orecchiabile ripetuta più volte ossessivamente.
I testi spaziano dalla critica alla società moderna americana come in "Image of welfare" (Three millions of homeless people - this is the u.s.a, the image of welfare, say farewell to this shit.), per passare alla guerra o all’ apocalisse. Queste veloci e precise puntate di testo lasciano il campo a riffoni importanti i quali si amalgamano perfettamente al blando ritmo che ci trascina inesorabile durante tutte le tracce. A tornare i finali dei brani vengono usati degli umili assoli, che a volte sono semplicemente una nota "bendata", che ci ricorda un grido straziante di disperazione, e sembra rimarcare la drammaticità delle parole. Non vengono disdegnati nemmeno riff-solo di basso, che aprono alcune delle tracce.

Se la costante di tutto il disco è il ritmo "dischargiano" la traccia "Victims of madness" è da notare per il suo particolare ritmo "a cassa dritta"; ancora più martellante di prima ci guida in un percorso di terribili immagini di guerra: Victims of madness - Men, women and children shattered by the wind - Blown to pieces by a fucking landmine.

Introvabile purtroppo in vinile, ma abbastanza reperibile in cd/mp3, non posso fare altro che consigliare questo disco a chi già conosce e apprezza Discharge e compagnia bella! Non rimarrete delusi.. 

Carico i commenti...  con calma