Prima di tutto è lecito specificare di quali Disgorge stiamo parlando, visto che in giro per il mondo ne esistono ben quattro: i disgorge svedesi, i disgorge olandesi dediti al grindcore, i famosi disgorge statunitensi e i disgorge messicani, di cui è questo disco uscito nel 2006.
Rispetto ai loro cugini statunitensi, i messicani suonano un brutal death metal piu tradizonale e meno 'slam', ma lo fanno in modo personale e dimostrano che oltre al nome, non sono la copia latina della controparte statunitense
Dopo la classica intro contenente dei sample da film d'orrore (come in tradizione brutal), si è subito nel vortice delle chitarre e della batteria mai noiose grazie all'alternanza di pure sfuriate a momenti piu cadenzati, a rallentamenti improvvisi e accelerazioni, e alle belle invenzioni del batterista che svolge volentieri delle parti 'soliste' nel mezzo delle canzoni.
Ottimo lavoro delle chitarre che macinano riff in continuazione e creano un muro di suono, capace anche di rallentare e diventare melodico, non disdegnando anche qualche piccolo assolo in tremolo picking come vuole la tradizione brutal.
Il basso come al solito è purtroppo sovrastato dal resto degli strumenti, e si sentirà nitidamente solo per un piccolo intermezzo in "Chronic Corpora Infest". Le vocals presentano la ormai classica alternanza di scream e growl, che purtroppo in alcune parti viene quasi sovrastato dagli strumenti. Questo a causa di una produzione non buonissima, che però si addice al genere suonato e al suond del gruppo.
Da menzionare l'utilizzo dei synth come in "cadaveres" per donare quel tocco di atmosfera che spesso in questo genere di dischi manca, e il salto avanti fatto nella copertina, dopo le solite banali immagini di cadaveri sventrati e feti morti che avevano caratterizzato i primi lavori.
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