Arrivati ormai all'anno 1992 è giunto il momento di parlare del debutto dei Disgrace, uno dei primissimi gruppi a suonare death metal in Finlandia essendosi formato addirittura nel 1987, agli albori della storia del genere, e che ha contribuito a creare la scena e lo stile locale grazie a varie demo, tra cui la bellissima "Inside the Labyrinth of Depression", e poi il successivo ed altrettanto valido EP "Debts of God".

Il primo album è però portatore di novità, come si può già intuire dando uno sguardo alla copertina, molto sobria, che si distanzia decisamente dalle classiche copertine old school tutte teschi e cadaveri, nonostante contenga tutte le quattro canzoni già apparse nella demo precedentemente citata, più precisamente: "Unity's Interlude Dies Blind Tomorow", "The Chasm", "Waves of Hypocrisy Seas" e "Trascendental Dimension". Le restanti tracce invece sono tutte inedite e si fanno notare per una virata di stile che si avvicina a quello che dopo l'uscita di "Wolverine Blues" degli Entombed verrà chiamato death'n'roll, e a questo punto bisogna tirare in ballo la nota dolente del disco, ovvero la produzione, nuovamente ad opera di Timo Tolkki, che fa molto "Clandestine" e cerca di assecondare il nuovo corso della band, ma i Disgrace non sono gli Entombed e il risultato, almeno secondo il mio parere, ne risente. Infatti questa produzione mortifica i vecchi brani che nella loro versione originale rappresentano tutto ciò che è il death metal finlandese con le sue tipiche atmosfere ipnotiche, qui invece private di quel senso di oscurità che la ben più grezza produzione della demo era in grado di creare, e dall'altra parte non riesce a valorizzare a sufficienza nemmeno quelli nuovi. In sostanza è come se il cambiamento di stile fosse riuscito solo a metà e nonostante il buon livello delle composizioni l'album non convince fino in fondo, peccato.

La carriera dei Disgrace comunque, a differenza di altri gruppi connazionali, è proseguita senza interruzioni con ben sette album pubblicati ed un definitivo cambio di genere, a partire da metà anni novanta, che li ha visti abbracciare il rock e il punk. 

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